Investendo oltre 1 miliardo di dollari, il fondo finanziario
Elliott Management è entrata nel capitale di
Emc, con una quota che si aggira intorno al 2%. L’operazione non è di per sé sorprendente, visto che la società d’investimenti già possiede parti più o meno importanti del capitale di altre aziende dell’Ict, fra le quali
Telecom Italia, Bmc Software e
Compuware.
Qualche sorpresa, invece, potrebbe sorgere come conseguenza dell’esborso effettuato, che rende Elliott Management il quinto azionista di Emc. Da quanto si è saputo, i responsabili del fondo intendono presto incontrare l’amministratore delegato del big dello
storage, Joe Tucci, per far presente innanzitutto che ritengono sottovalutato l’attuale corso azionario (posizionato al momento intorno ai 28 dollari), ma soprattutto che vedrebbero di buon occhio una separazione di
VMware, società della quale Emc detiene l’80%, ma che gode di piena autonomia operativa e ha addirittura una propria quotazione in Borsa, con un titolo che vale circa 93 dollari.
L’arrivo nel capitale di un socio dall’ottica puramente finanziaria potrebbe modificare la strategia fin qui seguita da Emc, con l’acquisizione di VMware del 2004, una crescita basata in seguito su altre operazioni analoghe e, più di recente, la creazione dello
spinoff di
Pivotal (con la stessa VMware e il sostegno finanziario di General Electric), che ha integrato le attività legate ai big data e al cloud infrastrutturale.
Elliott Management vorrebbe concentrare l’attenzione della casa madre sul proprio core business, ossia lo storage, realizzando un’alta plusvalenza dalla cessione di VMware, oggi valutata 41 miliardi di dollari, ovvero il 75% della capitalizzazione in Borsa di Emc.
Potrebbe essere l’inizio di una dura battaglia fra soci, un po’ com’è avvenuto lo scorso anno
fra Michael Dell e Carl Icahn. Peraltro, occorre capire anche chi potrebbero essere i possibili acquirenti, con una rosa che al momento pare ristretta a nomi come Oracle, Cisco e Hp.