La
trasformazione è il fil rouge di questi tempi.
Ibm l’ha fatta propria e, forte di oltre 100 anni di storia di evoluzioni e cambiamenti,
sta interpretando anche quella dei tempi moderni. Oggi si presenta al mercato con una
nuova organizzazione societaria a cui in parallelo si affianca in modo coerente una nuova organizzazione di canale, costituito da partner a cui la società chiede di mettersi in gioco in questo nuovo scenario. Scenario che
Nicola Ciniero, Presidente e Amministratore Delegato della filiale italiana, spiega alla platea di partner riuniti al consueto appuntamento annuale nella sede di Segrate in cui si fa
il punto sulle attività dell’esercizio passato e si traguarda il futuro.
Nicola Ciniero, Presidente e Amministratore Delegato di Ibm Italia
“Il mercato IT si sta ridefinendo; punta a nuovi orizzonti di cui ancora non si comprendono esattamente i confini in cui devono convivere e coesistere il mondo tradizionale e quello più innovativo, quest’ultimo caratterizzato da paradigmi quali cloud, analytics, mobile, social e security – racchiusi da Ibm nell’acronimo Camss, che accelerano le dinamiche di crescita del mercato”. Il riferimento va ai sistemi di accesso che hanno ripreso a correre, all’esplosione dello storage in termini di gestione e disponibilità dei dati, ai sistemi social che hanno modificato le modalità con cui ci si relaziona con i clienti rispetto alle logiche passate.
Il mondo tradizionale perde terreno sul nuovo che avanza: nel 2015 decrescerà del 7,4% (incidendo però ancora per il 56%)
mentre cloud, analytics, mobile e social cresceranno del 9,6% (con un peso del 44%: era del 42% nel 2013 e del 35% nel 2012) in queste aree: cloud (+25% con il saas a +22%), mobile (+14%), cities/commerce (+10%), social +(6%), analytics (+4%), security (+5%). Quello che è certo –
dice Ciniero:
“è che si dovrà convivere con un sistema ibrido, in cui da un lato vi è la necessità di mandare avanti i sistemi tradizionali e in parallelo quella di traghettare verso il futuro le organizzazioni in modo dinamico. Una modalità che farà leva sul dato, che diventa elemento fondamentale di business interno all’azienda e verso il mercato”. Bisogna quindi essere tutti in grado di
superare i confini del mondo transazionale.
Là fuori c’è un nuovo mondo. “
Non facciamo la fine di chi non ha saputo cogliere le opportunità innovative. Chi non cavalca la trasformazione e abbraccia le evoluzioni tecnologiche in tempo è destinato a fallire e a uscire dal mercato”. Ibm stessa
si è riorganizzata a livello mondiale, ponendosi sul mercato con
un modello di ingaggio nei confronti dei clienti e dei partner ancora più focalizzato rispetto al passato.
La
nuova organizzazione che si è data Ibm –
globale che si declina poi a livello locale - prevede
divisioni verticali - Analytics, Cloud, Commerce, Business Services, Technology Services, Security, Systems, Watson -
a cui si pongono in modo trasversale tre organizzazioni di mercato - Global Financing, Sales&Distribution, Research (per il 22esimo anno consecutivo Ibm ha avuto il record mondiale di brevetti ).
Nell’ultimo anno
la società ha fatto un cambiamento epocale, a 360 gradi. L’apertura del
centro Watson a New York, la sigla di alcune
partnership strategiche come quella con Twitter, il lancio della
piattaforma di sviluppo Bluemix in ambito cloud che apre a logiche di collaborazione, piuttosto che
l’annuncio del Power 8 che introduce un paradigma nuovo di potenza di calcolo con costi molto più bassi del passato, sono solo alcuni esempi… ma
l’opportunità più grande che sta dando Ibm riguarda l’annuncio del nuovo sistema Ibm Verse in grado di
ridefinire tutti i sistemi di ingaggio e collaborazione interni ed esterni:
“E’ un’opportunità enorme che Ibm porta sul mercato che i partner devono sapere cogliere”. Ciniero ne spiega la portata rifacendosi all’annuncio della posta elettronica 30 anni fa ma anche guardando al cubo di Rubik, di cui Ibm Verse ha la stessa
capacità multidimensionale con funzionalità che permettono di integrare elementi social, analytics, di prioritizzazione, il tutto in un unico ambiente…
“Ed è il primo passo per poter traghettare qualsiasi organizzazione direttamente nel nuovo mondo”.
E’ una trasformazione che va provata e vissuta. “Se nel passato si diceva il canale lavora per il vendor, successivamente che il canale lavora con il vendor oggi è il primo momento in cui il canale lavora per sé stesso, ovvero per i partner. E’ necessario che questa trasformazione avvenga anche all’interno delle vostre organizzazioni per fare in modo che l’esperienza che fate possa essere trasferita direttamente sugli utenti. Solo chi lo ha provato lo può spiegare, capirne i vantaggi e i benefici e implementarlo in altre realtà”. A Settimo MIlanese il nuovo data centerNel 2014, inoltre, la società ha iniziato un percorso di
ripresa degli investimenti nel nostro Paese:
“Abbiamo convinto la corporation a investire 50 milioni di dollari per un data center in Italia,” sottolinea con orgoglio Ciniero.
A
Settimo Milanese – il data center – quasi pronto per essere
aperto tra fine maggio e i primi di giugno – è costituito da
11 mila server installati, una potenza di 2.8 MegaWatt, certificazione Tier IV,
ridotte emissione di Co2 e livelli di
efficienza energetica di un green data center, sarà
dedicato a SoftLayer, primo abilitatore delle tecnologie più innovative come Ibm Verse, ulteriore strumento di supporto a tutto il canale che oggi lavora con Ibm.
“Questo investimento rappresenta un forte impegno di Ibm per l’Italia, perché investire questa cifra in un Paese con modalità di operare non sempre comprensibili dal mercato estero è stato uno sforzo molto grande”.
E’ tranchant Ciniero:
“Spesso in Italia prevalgono logiche di ‘unfair competition’; i vendor internazionali preferiscono non pagare le tasse e quindi, non si parte tutti dalla stessa linea di partenza. Ibm ha scommesso sull’Italia da quando ha aperto la filiale e, per quanto poteva essere conveniente farlo all’estero, ha deciso di continuare a essere un e grande e buon contribuente di questo Paese. Nessuno concorrente ha fatto un investimento di questo tipo su queste tecnologie in Italia”. Serve fare sistemaPerò, mai come oggi,
serve un lavoro di squadra. “Abbiamo la necessità di creare e alimentare i nuovi mercati e anche la responsabilità, noi come vendor e voi come partner, di costruirli e mantenerli. Dovete realmente comprendere il cambio di paradigma. Le aziende che non lo faranno sono destinate a essere espulse dal mercato. Bisogna imparare a lavorare in rete, fare sistema perché solo unendo le forze e competenze si riesce a essere vittoriosi sul mercato". Ed ecco
entrare in campo le competenze. A partire da quest’anno
l’elemento distintivo saranno le competenze su cui Ibm intende investire moltissimo: bisogna
puntare ai contenuti, a elementi di business e di valore.
Accrescere le competenze in particolare su analytics, commerce, e security è una delle direttrici principali del 2015 indicate da Ciniero
accanto alla valorizzazione del cloud come motore di crescita delle aziende,
alle alleanze come quella con Sap, alle
opportunità legate ai Power di cui occorre
espandere l’ecosistema e alla possibilità di portare Watson in Italia.
“Abbiamo davanti una sfida molto importante e tutti gli ingredienti per vincere. Dobbiamo essere buoni cuochi per combinare al meglio questi ingredienti. Se falliremo la colpa sarà solo nostra”: è
il messaggio di chiusura di Ciniero.