Dal 31 marzo è scattato l'obbligo per tutte le pubbliche amministrazioni di ricevere solo fatture elettroniche. La nuova normativa sta dando i suoi frutti.
Oggi si gestiscono 73 mila file al giorno, come ricordato dal responsabile dell'ufficio fatturazione elettronica P. A. dell'Agenzia delle Entrate, Gerardo De Caro, intervenuto a Forum PA. La stima è che nell'anno nell'anno si andranno a gestire 26,6 milion
i di file fatture.
I
l flusso sta aumentando in modo esponenziale tanto che si è passati da una media di 9 mila file fattura (che alle volte comprendono più di una fattura) al giorno dal 6 giugno al 31 dicembre 2014, a 15 mila dal 1 gennaio al 31 marzo 2015.
Secondo quanto affermato dall'Osservatorio del Politecnico di Milano
quando il sistema della fatturazione elettronica sarà a regime la pubblica amministrazione potrà risparmiare un miliardo di euro, pari a circa 17 euro per ogni fattura ricevuta. Si stima, infatti, che saranno circa 50 milioni le fatture scambiate tra la Pubblica Amministrazione e i suoi circa 100 mila fornitori abituali a cui aggiungono 1,8 milioni di fornitori occasionali, per un valore complessivo dell'acquistato pari a 135 miliardi di euro ogni anno. Per i fornitori della Pa si stimano benefici compresi tra 6 e 8,5 euro per ogni fattura. Ma la completa Digitalizzazione del Ciclo dell'Ordine, con la piena integrazione e dematerializzazione dei documenti, porterebbe una riduzione del costo del processo compresa tra 25 euro e 65 euro a ciclo, dall'avvio dell'ordine alla chiusura del pagamento.
Nella top five della fatturazione elettronica, tra le pubbliche amministrazioni centrali è il ministero dell'Istruzione, guidato da Stefania Giannini, a detenere il primato del maggior numero di fatture analizzate con oltre un milione in quasi un anno, dal 6 giugno 2014 al 6 maggio 2015. Al secondo posto, il ministero della Giustizia anche se il numero delle fatture esitate è di gran lunga inferiore, 375.539. A seguire il ministero degli Interni con 264.793 fatture e al quarto posto il ministero della Difesa con 119.581 fatture. Al quinto posto l'Inps che ha analizzato, nello stesso periodo, 67.592. Sul totale delle fatture ricevute i tassi di errore, e conseguentemente il numero di fatture rifiutate, seppure in calo rispetto al passato, oscilla, con differenze a seconda dei Ministeri, tra l'8% e il 20% circa.