L'operatore giudica finanziariamente troppo rischioso portare questo business verso la profittabilità.
Autore: Redazione ImpresaCity
Con l'intento di tornare a focalizzarsi sul core business, Colt ha annunciato l'intenzione di cessare di fornire prestazioni in ambito It (servizi gestiti, outsourcing applicativo, consulenza e così via). L'operatore intende così focalizzarsi sulle attività che ritiene di maggior valore, soprattutto la connettività di rete, la voce e le prestazioni fornite dai 22 data center oggi in attività (colocation, sale dedicate, disaster recovery e altro). La decisione si inquadra in un piano strategico che il management del gruppo Colt avviato dall'inizio di quest'anno. Uno degli obiettivi primari è il miglioramento delle performance della società. In pratica, occorre sistemare i conti, a seguito delle difficoltà presenti da almeno un paio d'anni. Nel 2014, la società ha chiuso con un giro d'affari di 1,49 miliardi di euro, che rappresentano un calo del 5,1% rispetto all'anno precedente. Nello stesso periodo, l'Ebitda è sceso del 7,2%. Lo scorso anno il business dei servizi It ha rappresentato un volume pari a 77,8 milioni di euro, quindi una quota esigua del giro d'affari totale. L'obiettivo della profittabilità avrebbe richiesto significativi investimenti a breve e medio termine, quindi il management ha ritenuto di non affrontare una rischiosa scommessa finanziaria. L'uscita dal comparto sarà attuata nel giro di due o tre anni. Durante questo periodo, Colt continuerà a servire i propri clienti sotto contratto, ma non seguirà più attività di sviluppo. L'azienda pensa così di risparmiare circa 25 milioni di euro all'anno.
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