OpenStack sta guadagnando rapidamente terreno nel mondo delle aziende impegnate a ricavare valore dal passaggio al
cloud per ricavare valore da infrastrutture It distribuite, orchestrate e
scalabili: “
Con il nostro supporto e la competenza derivata dall’essere il primo contributor allo sviluppo della piattaforma – sottolinea
Rinaldo Bergamini, Solution Architect di
Red Hat –
le aziende possono realizzare soluzioni di private cloud con i vantaggi tipici del mondo pubblico, tenendo così in casa i dati e creando servizi con un time-to-market più rapido”.
Diverse sono le leve offerte da OpenStack per creare processi fruibili as-a-service in modo dinamico e automatizzato a uso e consumo degli utenti di volta in volta coinvolti. L’utilizzo semplificato di concetti di per sé complessi, come il
virtual data center, rende possibile accelerare il rilascio di servizi per gli utenti, riducendo i costi dei processi It e arrivando a quantificare quanto le risorse It incidono sul business.
OpenStack declinato in concreto
In termini pratici, Red Hat ha individuato diversi use case, che possono illustrare modalità di utilizzo di OpenStack per migliorare e automatizzare attività che vanno dalla creazione del catalogo dei servizi It agli ambienti di test & sviluppo: “
La piattaforma open source – aggiunge Bergamini -
offre la possibilità di creare contesti virtuali che, agli occhi di chi ne fruisce, appaiono alla stessa stregua delle risorse fisiche, che si tratti di storage o di un vero e proprio data center. L’accesso può essere fatto anche in modalità self-service, lasciando all’It il controllo di quali e quante risorse possono essere assegnate a ogni utente”.
Gli ambiti applicativi possono spaziare dalla creazione di
infrastrutture virtuali per il testo e lo sviluppo di nuove applicazioni o prodotti all’ampliamento della capacità di storage, in modalità software-defined, dalla possibilità di gestire diverse istanze cloud in parallelo all’implementazione del concetto di
It bimodale utile per far convivere organizzazioni e processi di lavoro tradizionali e innovativi.
Fastweb, uno dei principali operatori di telecomunicazioni in Italia, è una realtà che ha scelto di sfruttare il potenziale di OpenStack per diventare un abilitatore di risorse Ict e, in collaborazione con Red Hat, ha costruito una gamma di servizi cloud che offre alla propria clientela aziendale: “
Grazie alle prestazioni e all’affidabilità della nostra infrastruttura in fibra ottica che si sviluppa su tutto il territorio nazionale e alle nostre competenze in ambito Cloud e Ict, abbiamo creato una struttura interna per l’integrazione, la progettazione e lo sviluppo di soluzioni su open source – illustra
Alessandro Perrino, Ict Business Development Manager di Fastweb – .
È nata in questo modo e con la consulenza proattiva di Red Hat, l’offerta FASTcloud, una piattaforma IaaS di nuova generazione che, grazie all’integrazione con la nostra rete, offre capacità di calcolo e una suite di soluzioni infrastrutturali as a Service che offre vantaggi come l’eliminazione della dipendenza dai player di mercato, servizi di rete, gestione in self provisioning di servizi di firewalling, bilanciamento, autoscaling e gestione autonoma dei carichi virtuali e massima flessibilità nelle personalizzazioni e nello sviluppo di applicazioni e servizi aggiuntivi”.
Di fatto, stiamo parlando di una concretizzazione personalizzata del concetto di
software-defined data center, una piattaforma integrata nella rete con la quale poter realizzare e gestire in modo autonomo e semplice un intero data center virtualizzato, potendo aggiungere risorse in self-provisioning: “
L’interesse per questa proposta è molto elevato – assicura Perrino –.
Diverse aziende scelgono il nostro servizio per costruire, in autonomia o con il nostro supporto, un sito ridondato per esigenze di disaster recovery, ma non è infrequente il caso di chi usa l’infrastruttura per partire con nuovi progetti o espandere il proprio datacenter in un ambiente ibrido, integrando quanto già presente “in casa” con risorse in cloud in chiave di innovazione nella gestione dinamica e flessibile delle risorse”.
All’offerta
IaaS di base, Fastweb ha iniziato ad affiancare proposte verticali per mercati come la sanità (banche dati sicure e servizi applicativi specifici), broadcasting (distribuzione dei contenuti e archiviazione) e prime sperimentazioni in ambito IoT (raccolta di dati dai sensori ed elaborazioni sia in prossimità che centralizzata).
Red Hat ha supportato Fastweb nella costruzione della propria offerta cloud con la propria
OpenStack Platform, arrivata da poco alla versione 10, dove si trova integrata la tecnologia per la gestione di ambienti ibridi
CloudForms, sono stati aggiunti 64 Tb di capacità storage con Red Hat Ceph, sono state migliorate la scalabilità, la user experience e la data assurance: “
Scegliendo la combinazione di Red Hat e OpenStack, le aziende sanno di affidarsi al leader mondiale nel mondo open source, con un know-how avanzato sulla piattaforma della quale siamo i principali contributor e un supporto esteso a cinque anni sui progetti”, conclude Bergamini.