Di fronte all’evoluzione dei sistemi informativi e all’aumento della loro complessità, il
monitoraggio del funzionamento e delle prestazioni delle varie componenti ha assunto un peso crescente in tutte le realtà, non solo quelle più grandi, che non possono permettersi
downtime prolungati, intendono ridurre i costi di manutenzione e assicurarsi che la tecnologia supporti il business in tutte le componenti ritenute critiche (sviluppo di nuovi servizi, time-to-market, customer experience, trasformazione digitale).
L’adozione di soluzioni di monitoraggio ha pertanto subito un’accelerazione negli ultimi, tant’è che
Persistence Market Research stima che nel 2015 il 74,3% delle aziende europee vi ha fatto ricorso. Una quota rilevante delle soluzioni adottate si fonda sulla logica open source, che punta su un miglior equilibrio fra livelli di efficienza e costi rispetto agli strumenti proprietari e può contare sull’operato delle community di sviluppatori nel mondo.
Seguendo questa logica, si è fatta spazio anche la francese
Centreon, fondata oltre dieci anni fa (con un altro nome) e inizialmente concentrata sulla semplificazione di quello che si è affermato come
lo strumento di monitoraggio
open source di riferimento, ovvero
Nagios. Con l’andare del tempo, la società ha deciso di concentrarsi su una piattaforma sviluppata interamente in casa, con il contributo di una comunità di sviluppatori ormai arrivata a duemila soggetti nel mondo: “
La nostra missione è fornire ai Cio tutte le informazioni necessarie per capire come l’infrastruttura It sta performando – spiega
Romain Le Merlus, Ceo e cofondatore di Centreon -.
Alla base c’è la nostra piattaforma open source per analizzare sistemi, reti, applicazioni e così via. Al livello superiore, si trova la parte intelligente, utile per ricavare insight e dashboard facilmente leggibili e interpretabili anche da manager e decision maker”.
Un’offerta articolata e open source
Fino a oggi, l’offerta si è articolata in una versione-base di Centreon, gratuita e illimitata, mentre Centreon
Ems rappresenta la proposta on-premise per le grandi aziende. Entrambe si basano su tre componenti fondamentali, ovvero il motore di raccolta dei dati (Engine), il gestore del transito (Broker) e l’interfaccia utente (Web), ma solo Ems integra funzionalità come la componente di intelligence, gli indicatori, i report Bi e il data mapping. A questo si aggiunge Centreon
Epp (Enterprise Plugin Packs), un prodotto chiavi-in-mano che contiene connettori a un vasto insieme di tecnologie di sistema, reti, storage, infrastruttura e database, per poter partire con il monitoraggio in modo rapido, aggiungere facilmente nuovi apparati e avere la garanzia di poter controllare più o meno tutte le risorse di elaborazione.
L’ultima novità riguarda Centreon
Imp (Instant Monitoring Platform), un’offerta pacchettizzata indirizzata alle Pmi, che “
hanno le stesse esigenze di continuità del servizio delle realtà più grandi, ma budget e risorse assai più limitate”, precisa
Julien Mathis. Cto e cofondatore della società francese. Il prodotto può monitorare oltre 170 domini It e si può iniziare a usarlo trenta minuti dopo averlo installato, secondo quanto indicato dal vendor. Di sicuro appeal il costo, perché Imp è disponibile con canone di abbonamento online a 175 euro al mese e la cifra comprende anche il Plugin Packs. Va però specificato che l’accesso gratuito e illimitato riguarda undici plugin (Windows Snmp, Linux Snmp, Cisco network, printer Rfc 3805, Ups Rfc 1628, MySql + Ldap, Http, Dns, Dhcp e Ftp. Gli altri sono a pagamento.
Centreon Imp vorrebbe essere il grimaldello per acquisire peso anche sul mercato italiano, dove al momento non è prevista una presenza diretta, ma sono state attivate relazioni con alcuni system integrator che utilizzano già la soluzione e tra questi troviamo
Gruppo Sintesi e
Cdm Tecnoconsulting. A oggi l’azienda conta su circa 400 clienti nel mondo e oltre 200mila utenti: “
Vogliamo diventare il nuovo Nagios – conclude Le Merlus –
con una piattaforma altrettanto open source, ma adatta a tutte le aziende e forte di una comunità di sviluppatori in crescita”.