Pensavamo di essere in piena era customer-centric e invece siamo già andati oltre. Sempre di più, il cliente non solo si pone al centro delle strategie dei fornitori, ma può scegliere in proprio di cosa dotarsi, anche perché i nuovi big player del mondo tecnologico, che si chiamino Amazon, SalesForce. Spotify o Airbnb, hanno in comune un modello
myself-centric, costruito su elementi che i fornitori tradizionali faticano a integrare: “
Ibm, Microsoft o Cisco sono alle prese con una complessa trasformazione – conferma
Ermanno Bonifazi, fondatore e Ceo di
Avantune –
mentre il mondo digitale di oggi poggia su concetti come l’anytime-anywhere, il fulfilment immediato dei prodotti, l’estrema personalizzazione degli acquisti, la possibilità di eliminare rapidamente qualunque applicazione non gradita”.
Su queste basi, l’ex
Solgeniakhela ha costruito il proprio rebranding, che ha portato alla nascita di Avantune, realtà con anima manageriale italiana e vocazione internazionale (la sede centrale è a Toronto e sono coperti anche i mercati degli Stati Uniti e del Messico), che propone soluzioni cloud in modalità self-service: “
Il marchio sta per Advanced Tuning – spiega il chief strategy officer
Pierfilippo Roggero –
ovvero sintonizzazione avanzata per supportare i clienti che vanno verso nuovi modelli digitali. Veniamo dalle soluzioni enterprise, ma le abbiamo reinventate per adattarle alle esigenze di flessibilità e personalizzazione delle aziende impegnate nei processi di trasformazione”.
Dalla precedente esperienza deriva
Powua, piattaforma di
cloud provisioning abilitante per i modelli self-service, che offre una console unica per integrare diversi provider, che siano quelli pubblici più famosi o soggetti specifici di fiducia delle aziende: “I
l software è stato sviluppato tutto in-house, fra le strutture presenti in Italia e Canada – riprende Bonifazi -.
Nel tempo, abbiamo aggiunto strumenti di metering e monitoraggio per misurare i consumi, in modo da tenere sotto controllo quello che si usa in azienda o abilitare nuovi modelli di vendita”.
GenialCloud, le applicazioni aziendali in self-service
Su questa base, Avantune ha reinventato le soluzioni applicative già presenti in casa (Erp, Crm, risorse umane. analytics e document management) che oggi sono disponibili in una soluzione unica, in modalità cloud self-service e, più classicamente, on premise. La proposta
Genialcloud ProJ 10, in particolare, assembla Erp, Crm, Scm e Hrm per i settori del manufacturing, della meccanica e dell’elettronica. Più in generale, Genialcloud non si presenta come una semplice suite applicativa, ma come un vero e proprio portale che consente alle aziende di scegliere in autonomia gli ingredienti dei quali necessita (piattaforma, applicazioni, livelli di utilizzo, luogo di allocazione dei dati e altro).
Attraverso questo modello, di fatto, Avantune intende posizionarsi non tanto come cloud provider quanto come
orchestratore di servizi infrastrutturali e di hosting, soprattutto per fornitori regionali che intendano vendere servizi con logica self-service e vogliano puntare sulla chiarezza dei consumi: “
Se Powua è già utilizzata da aziende come, per esempio, Saras, per controllare la propria rete di sistemi di videosorveglianza – specifica Roggero –
GenialCloud è disponibile in varie versioni, da quella gratuita Social per start up e workplace provider fino a quella Enterprise Private, ma si propone come leva per partnership con system integrator e service provider. Equinix, Bizmatica, IWay, Axxon, Microsoft, Amazon e Qubical fanno già parte di una rete che vogliamo espandere”.
Avantune parte da una base di fatturato, realizzata nel 2016, pari a poco più di 20 milioni di dollari, attribuibile soprattutto al business ricorrente, a consumo o a canone, mentre l’obiettivo per il 2017 è di arrivare a 23 milioni. Le ambizioni, però, sono assai più alte sul medio termine: “
Vorremmo salire a 38 milioni nel 2019 e a 50 due anni dopo – illustra il Ceo per l’area Emea
Giovanni Giancola -.
Oggi, gran parte del nostro volume d’affari è realizzato in Italia o Europa, me fra quattro anni puntiamo a realizzare 28 milioni di dollari dove siamo già forti, 18 in America e 4 in Australia. Ci arriveremo con Investimenti soprattutto in partnership, risorse umane e comunicazione, per ottenere un Ebitda di 10 milioni di dollari nel 2021”.
La società dispone di un organico di 150 persone, oggi in gran parte concentrato in Europa, con un data center presente anche in Italia, a Cagliari. L’obiettivo per il 2021 è raggiungere le 250 unità, 95 delle quali in America.
Piefilippo Roggero (sopra) e Giovanni Giancola