Siram, società del gruppo Veolia, opera nella gestione integrata dell’energia e dei servizi tecnologici per il mercato pubblico e privato, nella
sanità, pubblica amministrazione, scuole e istituti d’istruzione, residenziale, terziario e industria. Siram interviene su edifici, impianti e progetti nuovi o da riqualificare aumentandone l'efficienza complessiva con l’obiettivo di ridurre il consumo energetico.
Hubgrade Smart Monitoring Center è il centro di monitoraggio smart dell’energia, gestito dal team Siram, che monitora e analizza i dati real-time al fine di garantire il miglioramento degli impianti. Tra i clienti che utlizzano la soluzione Siram, si possono citare l’Ospedale Policlinico di Milano, l’a
eroporto Save di Venezia e l’azienda tessile Mantero. Ne parliamo con Massimo Rovati, direttore tecnico di Siram.
Com’è nato il progetto Hubgrade?
Veolia ha introdotto una metodologia basata sul concetto di utilizzare un centro remoto in cui l’andamento energetico viene monitorato, elaborato e ottimizzato: il fatto di disporre di un centro dedicato che analizza ma non opera direttamente migliora la prestazione energetica in quanto spesso chi opera sul campo non dispone dei tempi e dei modi per analizzare mentre con un’organizzazione che prevede un’analisi distinta dall’operatività si incrementa l’efficacia complessiva. Viene così garantita la qualità del servizio e la continuità assicurando il funzionamento degli impianti. Il servizio Hubgrade di Veolia consiste quindi nel monitoraggio, analisi e reporting di energia: è supportato da esperti Energy Analyst ed è volto al miglioramento continuo del “saving” energetico. Veolia lo usa in tutta Europa per la gestione e la segnalazione delle prestazioni energetiche alla propria attività e ai nostri clienti, fornendo un servizio multilivello per l'energia e la gestione dei dati. Hubgrade dispone di oltre 2000 siti client collegati in tutta Europa.
Può essere considerato un servizio smart energy nato nell’ambito IoT?
Si, in quanto è in grado di introitare dati di ogni tipo, anche quelli provenienti da singole apparecchiature.
Quali sono i target di mercato e quali i vantaggi?
Il sistema Hubgrade può essere applicato ad ogni edificio/impianto sia civile che industriale che abbia un significativo fabbisogno di energia: Ad esempio tutte le società che hanno ottemperato alla redazione di diagnosi energetiche ai sensi del dlgs 102/14, dovranno ripetere la diagnosi entro 4 anni dalla prima, basandosi su dati operativi reali: in questo caso hubgrade può fornire tutto quanto necessario per la nuova scadenza. In più un’azienda che si affida al servizio Hubgrade arriva a possedere tutti i requisiti per poter certificarsi UNI CEI EN ISO 50001 "Sistemi di gestione dell'energia" che è la versione ufficiale italiana della norma internazionale ISO 50001. La norma specifica i requisiti per creare, avviare, mantenere e migliorare un sistema di gestione dell'energia.
Quali sono le tecnologie sulle quali è basato il servizio smart energy di Hubgrade?
Il sistema può raccogliere i dati sia tramite il Building Management System (BMS) esistente sia con installazione di nuova sensoristica. Con il “metering”, esistente o integrato con nuova strumentazione, si effettua la raccolta di dati e informazioni tecniche dal sito. Queste informazioni consentono la formazione del database utilizzato per l'analisi, la classificazione e l'elaborazione dei vari indicatori. Nel contempo si attivano le connessioni necessarie per remotizzare le grandezze rilevate sull’impianto (energie consumate, temperature, tec.), in modo da poter disporre dei dati in tempo reale presso il centro Hubgrade di monitoraggio remoto. Viene quindi elaborata la modellizzazione energetica del sito ed effettuate simulazioni di funzionamento sino a definire la “baseline” di riferimento del comportamento energetico ottimale del sistema edificio/impianto; Le elaborazioni forniscono i dati energetici di base utilizzati per il monitoraggio e, se necessario, per approntare azioni correttive/migliorative.
Quali sono i prerequisiti per l'implementazione del servizio?
Ogni sito che consuma energia può usufruire del servizio. I requisiti necessari sono la predisposizione di sistemi di misura (metering), esistente o da installare e la realizzazione della connettività (tutti i dati “viaggiano” su web).
Monitoraggio e analisi dei dati introducono anche un livello di automazione decisionale al fine di un efficientamento energetico?
Il centro di monitoraggio provvede alla verifica continua sia dei parametri di funzionamento che dell’andamento del profilo di consumo energetico in rapporto alla “baseline” redatta su base almeno oraria in fase di analisi energetica iniziale e costantemente aggiornata al variare della configurazione impiantistica. Sulla base del monitoraggio effettuato il centro invia le modifiche e/o verifiche da apportare alla regolazione per ottimizzare il funzionamento. L’operatore sul campo ha il compito di introdurre le modifiche al BMS. In questo modo si realizza una “regia energetica” continua da parte di analisti esperti. Inoltre l’accesso al sistema è consentito a tutti gli attori, secondo livelli diversi, in modo accedere a tutti i dati e alla valutazione in tempo reale delle performance operative degli impianti. La reportistica è volta ad evidenziare indicatori del livello delle prestazioni energetiche ed ambientali.
Enea: meno consumi, più efficienza
L’efficienza energetica nella Pubblica Amministrazione
L’Efficienza energetica nella Pubblica Amministrazione è un tassello molto importante per la questione energetica del nostro paese. Sia la Direttiva 2006/32/CE che la più recente Direttiva 2012/27/UE assegnano un ruolo fondamentale alla Pubblica Amministrazione (P.A.), che con i propri comportamenti deve fungere da esempio verso il cittadino e le imprese sviluppando un mercato per interventi di efficienza energetica.
L’ultima analisi condotta da Enea sullo stato delle gestione energetica negli enti locali ha evidenziato soprattutto una carenza di dati. “Non è pensabile una corretta gestione degli edifici senza un adeguato supporto di misurazioni, dati completi e organizzati, spiegano i tecnici dell’Enea aggiungendo che è opportuno considerare l’adozione di un sistema di gestione dell’energia in accordo con la norma ISO 50001, in grado di risolvere buona parte di queste problematiche e di favorire un approccio quantificato e organizzato all’uso dell’energia.
In Italia – secondo stime Enea - sono oltre 13.000 gli edifici della Pubblica Amministrazione e consumano ogni anno 4,3 TWh di energia per una spesa complessiva di 644 milioni di euro. Di questi, circa il 20% è quello più energivoro con un consumo pari a 1,2 TWh e una spesa di 177milioni di euro. Si stima che gli interventi sull’involucro edilizio e sugli impianti permetterebbero una riduzione dei consumi di circa il 40%, con un risparmio di 73 milioni di euro. L’investimento richiesto, secondo le stime Enea, ammonta a 1.100 milioni di euro (158 milioni euro/anno). Sul fronte scuola, le strutture pubbliche sono 43.000 e consumano ogni anno 9,6 TWh per una spesa di 1,3 milioni di euro. Anche in questo caso circa il 20% delle strutture è responsabile dei maggiori consumi energetici, pari a 2,6 TWh, per una spesa di 351milioni di euro l’anno. Intervenendo su questi edifici la riduzione dei consumi sarebbe pari al 45%, con un risparmio di 169 milioni di euro. Infine, gli edifici della PA centrale (come uffici, caserme, carceri e presidi PS) sfiorano invece i 3000 immobili. In questo caso oltre la metà del totale dei consumi, pari a 1,1 miliardi di kWh, è imputabile al gas naturale, mentre poco più di un terzo all’energia elettrica. In generale, i consumi energetici per il riscaldamento (metano, gasolio, carbone e GPL) ammontano ad oltre 730 milioni di kWh.