Leonardo, l’invenzione di Sap per la trasformazione digitale
L’azienda tedesca ha introdotto nuovi acceleratori per l’industria e ampliarne il posizionamento oltre l’IoT.
Autore: Redazione ImpresaCity
In un primo tempo, Sap aveva presentato Leonardo come un brand orientato a tutto quanto concerne l’IoT, ma progressivamente l’orizzonte si è esteso ad altre tendenze del momento, come l’intelligenza artificiale, il machine learning, i big data e gli analytics, il tutto sorretto da Sap Cloud Platform. Un recente evento tenutosi a Francoforte è servito per chiarire il posizionamento di quello che è stato definito un “sistema d’innovazione”, che assembla diverse componenti tecnologiche e si pone l’obiettivo primario della rapidità di implementazione. Più che una vera novità, Leonardo rappresenta, di fatto, un brand sotto il quale si raccolgono tecnologie già presenti a portafoglio, ma che serve a posizionare in modo più deciso Sap nell’arena della trasformazione digitale, al pari dei player più noti in quest’ambito, come Amazon, Google, Apple e anche Microsoft. Fra i passi avanti compiuti più di recente, si segnala la disponibilità di quattro nuovi acceleratori per l’industria, creati per agevolare la rapida implementazione di applicazioni adattate ai processi di business di specifici comparti, fra i quali la chimica, il turismo, i trasporti e le utilities. Questi acceleratori si aggiungono a un lotto già presentato in maggio per il retail, i beni di consumo, lo sport, l’entertainment e il manufacturing. Tutti questi componenti servono per creare casi d’uso basati su applicazioni Leonardo, con la logica del template e non della soluzione plug & play. Un’altra novità è rappresentata da Sap Leonardo IoT Bridge, una sorta di command center per aumentare la visibilità sulla supply chain per i direttori operativi. Il posizionamento verticale è la strada scelta da Sap per iniziare a far capire al mercato cos’è esattamente Leonardo, mentre qualche passo in più andrà compiuto per far capire come costruire progetti e come integrare le informazioni acquisite in tempo reale da sensori e simili con quelle contenute nei sistemi più tradizionali, non solo l’Erp, ma anche Ariba, Concur o FieldGlass.
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