Il Governo sta valutando di estendere al 2018 gli incentivi introdotti con il
Piano Industria 4.0. seppure con alcune modifiche. Si sta infatti ragionando su una riduzione dell'aliquota del superammortamento per l'acqusito dei beni strumentali tradizionali, oggi fissata al 140%, mentre sembrerebbe confermato l'iperammortamento al 250% per investimenti in beni digitali.
Secondo una recente indagine di Unioncamere l'iniziativa del Governo avrebbe sinora contribuito a incrementare la spesa in innovazione del 10%-15%. Un risultato positivo, seppure parziale, poiché riferito a quelle aziende che tradizionalmente investono in ricerca e sviluppo.
“Le nuove misure annunciate dal Governo su Industria 4.0 sono molto positive perché, dopo i buoni risultati del primo anno del Piano Nazionale, vanno nella direzione richiesta dal sistema economico–industriale per offrire nuove opportunità di investimento alle imprese. E con azioni significative di sostegno alle competenze 4.0, si allarga il campo del nostro programma a sostegno della quarta rivoluzione industriale, che oggi è apprezzato e preso a modello da altri Paesi in Europa”. Lo afferma
Marco Taisch, docente della
School of Management del Politecnico di Milano
e co-responsabile scientifico dell'Osservatorio Industria 4.0.
“In particolare – prosegue Taisch – è importante l'intenzione annunciata oggi dal Governo di rinnovare i bonus di iper e superammortamento del Piano Nazionale Industria 4.0: si tratta di due misure che hanno riscosso notevole successo tra le imprese, anche se alcune aziende non hanno potuto beneficiarne appieno in quanto la misura fiscale è stata messa a disposizione quando i budget per il 2017 erano oramai stati decisi: se i bonus saranno rinnovati, molte imprese potranno cogliere l'opportunità di un sostegno agli investimenti nel 2018”.
“La ripresa di competitività del sistema industriale italiano non dipenderà tuttavia solo dagli investimenti in tecnologia, anche dalla disponibilità di competenze da acquisire attraverso una formazione dedicata - afferma Marco Taisch -. In questo momento l’Italia sconta uno skill gap, con la situazione paradossale di un'alta disoccupazione giovanile e imprese che faticano a trovare le persone giuste”.
L'Osservatorio Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano ha identificato oltre 100 skill tecniche necessarie per la quarta rivoluzione industriale italiana. Tra tutte, la competenza piu`
rilevante per le imprese è risultata la capacita` di “definire un piano di adozione delle tecnologie per il miglioramento dei processi produttivi”, su cui meno della meta`
delle aziende (il 46%) è sufficientemente preparata.
“Oltre a macchinari di ultima generazione, in fabbrica è necessario avere personale qualificato in grado di saperli usare – conclude Taisch -. Per questa ragione, è un'ottima notizia l'annunciata riforma degli ITS: abbiamo bisogno di tecnici per cogliere le opportunità della quarta rivoluzione industriale. E altrettanto giusta è la misura del credito di imposta sulla formazione: un incentivo per lo sviluppo di competenze è quello che serve a completare il Piano Nazionale, che prevede già incentivi agli investimenti tecnologici. Ora non bisogna abbassare la guardia, anche altri Paesi stanno avviando programmi di rinnovamento di grande importanza, ma con il Piano italiano Industria 4.0 l'Italia è sulla strada giusta”.