Per diversi grandi nomi dell'IT il prossimo passo fondamentale nell'avanzamento dei sistemi di elaborazione è il
quantum computing. I progetti per realizzare elaboratori quantistici
stanno procedendo e, man mano, anche gli strumenti software per programmarli
si stanno avvicinando al livello delle piattaforme di sviluppo tradizionali.
Nell'entusiasmo per il quantum computing a volte ci si dimentica del fatto che l'avvento di una nuova generazione di computer molto più potenti di quelli attuali metterà in crisi una componente fondamentale della nostra vita quotidiana digitale, ossia i
protocolli di cifratura che tutelano la privacy delle comunicazioni e dei dati. Anche se non vedremo quantum computer sul mercato per diverso tempo ancora, gli esperti indicano che è meglio cominciare ad affrontare il problema già adesso.
I sistemi di quantum computing non "smonteranno" automaticamente molti dei protocolli di cifratura che usiamo oggi. Diversi di essi
possono resistere anche alla potenza dei futuri elaboratori, a patto però di usare chiavi molto più lunghe di quelle attuali. E questo potrebbe rendere i protocolli abbastanza scomodi da non poter essere più usati, nella pratica, anche se robusti. Meglio quindi sviluppare
nuovi algoritmi di encryption pensati sin da subito per resistere al quantum computing, algoritmi che costituiscono il campo relativamente nuovo della
crittografia quantistica.
Su questa scia si muove un progetto open source che potrebbe essere d'aiuto a molte imprese attente alla questione della crittografia. Si chiama
Open Quantum Safe ed è nato per trasporre alcuni sistemi di cifratura avanzata in
una libreria C che potesse essere usata con semplicità dagli sviluppatori. La libreria - liboqs - è già disponibile e il progetto ha realizzato anche un
prototipo di integrazione: una versione "alternativa" di OpenSSL potenziata appunto con liboqs.
Secondo i ricercatori di Open Quantum Safe ci sono diversi motivi per cui un'azienda, anche piccola, potrebbe voler implementare
già adesso sistemi di crittografia quantistica. Ad esempio perché vuole garantire la tutela dei dati anche a lungo termine o perché sta progettando un sistema che sarà installato senza possibilità di modifiche successive agli algoritmi di sicurezza. In casi come questi il progetto open source può dare
una grossa mano: non richiede di sviluppare le competenze di solito necessarie a gestire la cifratura "quantum safe" e i sistemi commerciali alternativi non sono alla portata di tutte le imprese.