Autore: Redazione ImpresaCity
Se lo sviluppo della banda larga - o anche meglio, ultralarga - alla fine interessa solo i grandi centri metropolitani e le zone ad alta densità industriale, vuol dire che restano sempre da colmare gap importanti in un Paese geograficamente "complicato" come il nostro. Storicamente le cosiddette "isole minori" sono sempre state, da questo punto di vista, una delle aree maggiormente svantaggiate.
Per questo è stato sviluppato, e di recente lanciato a Palermo, il piano denominato appunto Collegamento Isole Minori, finanziato con un investimento di oltre 45 milioni di euro del PNRR. Questo sviluppo della connettività nazionale sarà attuato da Infratel Italia e materialmente realizzato da Elettra Tlc. È un piano fortemente "siciliano", nel senso che la maggioranza (il 62%) delle isole interessate è appunto in Sicilia.
Più in dettaglio, il finanziamento interessa 21 isole in Lazio, Puglia, Sicilia, Toscana e Sardegna. In particolare si tratta di Capraia, Levanzo, Marettimo, Vulcano, Lipari, Salina, Filicudi, Alicudi, Panarea, Stromboli, Pantelleria, Linosa, Lampedusa, Ustica, Ponza, Ventotene, Santo Stefano, San Pietro, Asinara, San Nicola, San Domino.
L'obiettivo dell'iniziativa è fornire connettività adeguata a queste 21 isole minori, che sono ad oggi caratterizzate da un alto livello di divario digitale causato dalla limitata capacità delle reti di backhaul disponibili (ponti radio o cavi ottici sottomarini ormai obsoleti) per il collegamento alle dorsali ottiche della penisola italiana. Tramite la posa di cavi ottici sottomarini e terrestri, il piano intende attivare moderni servizi digitali per le imprese, i cittadini e le PA locali, attraverso la diffusione dei servizi a banda ultralarga, dei servizi di connettività mobile e, in prospettiva, dei servizi basati sul 5G.
La logica non è solo quella della diffusione pura e semplice della connettività, che già basterebbe. La banda larga è la base della digitalizzazione e questa, a sua volta, è un importante driver di crescita economica. Per questo il progetto - come ha spiegato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti - "non solo garantisce un accesso equo e veloce a Internet per le comunità insulari, ma rappresenta anche un investimento nel loro sviluppo economico".
Quello che in concreto farà Elettra nel prossimo futuro è portare - o meglio, rendere possibili - connessioni Internet a larga banda alle isole minori italiane attraverso la progettazione, la fornitura e la posa in opera di cavi sottomarini in fibra ottica. Con anche la relativa manutenzione, programmata fino alla fine del 2028.
Elettra realizzerà quindi 21 tratte di backhaul ottico per 21 isole, puntando sulla propria peculiarità di essere "una delle poche aziende al mondo in grado di installare o riparare cavi sottomarini non solo nel Mediterraneo ma anche negli Oceani", come ha sottolineato il suo Direttore Generale, Elio Rubino. In realtà alcune di queste tratte sono già in fase di realizzazione. Per la precisione si tratta di sei collegamenti: la tratta Lipari-Salina e altre cinque che realizzano due sistemi di "ponti ottici" tra isole: Lipari-Panarea-Stromboli e Trapani/Marsala-Pantelleria-Linosa-Lampedusa.