Autore: Redazione ImpresaCity
Quali ritenete siano, dal vostro punto di vista, le principali sfide che attendono nel 2022 i CIO italiani?
Il CIO è l’interprete della transizione digitale all’interno dell’azienda: i due temi “caldi” per il 2022 saranno indubbiamente il cloud e l’Intelligenza Artificiale. Il passaggio al cloud è imprescindibile; la scelta riguarda solo la tipologia. I modelli che possono essere implementati, infatti, non sono tutti uguali. La tentazione di esternalizzare tutto su un cloud pubblico è per molte realtà forte e comprensibile, poiché si ritiene possa essere la scelta giusta per eliminare del tutto i problemi legati all’implementazione di un’infrastruttura IT.
Ma oggi il modello dell’esternalizzazione completa non attrae più. Al di là dei costi, perché è infatti evidente che oltre un certo livello di attività l’utilizzo del cloud pubblico inizia a pesare significativamente sui conti, ci sono altre considerazioni da fare: il cloud deve essere visto non come una alternativa all’infrastruttura IT, ma come una sua componente. Ibrido, privato, multi, i modelli sono tanti e starà al CIO determinare quale sia il più adatto alla propria azienda, quella di oggi e quella di domani. E saranno decisioni non solo tecnologiche, ma anche finanziarie, commerciali e di business innovation. Facco solo un esempio: chi compra informatica si preoccupa da sempre di rimanere vendor-independent; ecco, noi crediamo che chi fa un progetto di migrazione al cloud debba con altrettanta cura preoccuparsi fin dall’inizio di restare cloud-provider-independent.
Non si sa mai cosa può accadere in futuro, e qui parliamo di dati e strumenti che sono essenziali per qualunque azienda.In secondo luogo, il CIO dovrà essere il facilitatore dell’IA nelle sua varie forme: Machine Learning, processi data-driven, e altro. A differenza di altre tecnologie l’IA impatta pesantemente tutta la struttura aziendale, e la sua introduzione non governata rischia di generare rigetto o, nei casi migliori, un semplice effetto “gadget” che però non dura.
In che modo aziende come la vostra possono affiancare i CIO nell’affrontare le loro priorità tecnologiche?
Per entrambe le priorità indicate non basta, in quanto fornitore, avere un portfolio adeguato, né basta avere forti expertise in infrastrutture IT e cloud. La vera innovazione oggi è quella di essere veloci e lavorare per diventare il più possibile una realtà data-driven. Prendere decisioni basate sui dati è fondamentale: è la condizione necessaria per poter lavorare su ogni altro aspetto, legato tanto al comparto IT, quanto al business in senso lato. Da questo risulta evidente che oggi le performance si ottengono con la migliore combinazione di hardware, software e applicazioni, ma unificate sotto l’unica etichetta di “service”.
Per quanto riguarda la parte hardware, come partner esclusivo e distributore unico per l’Italia di Fujitsu, possiamo contare su prodotti di altissima qualità, cui associamo servizi e soluzioni targati Finix Technology Solutions. Proprio per questo, abbiamo infatti deciso di definirci “Innovative Managed-Service Provider”: per noi il servizio non si esaurisce nel prestare professionalità e materiali, ma anche nell’operare come “test-lab” per tutto ciò che mettiamo a portfolio. Se funziona per noi, ci diciamo, funzionerà anche per i nostri clienti.
Puoi trovare la versione completa dello speciale sulla rivista "ImpresaCity Magazine".