Autore: Redazione ImpresaCity
Qual è, secondo la vostra percezione, il livello di maturità in Italia delle imprese del manufacturing di fronte alle potenzialità della trasformazione digitale?
Nonostante la pandemia, le imprese italiane hanno continuato a investire in tecnologie digitali a supporto di processi più efficienti, nuovi prodotti e modelli di business innovativi. È necessario però fare un distinguo tra le grandi imprese, che conoscono bene l’argomento e tutto è ben avviato, e le imprese più piccole che hanno ancora molto da fare e altrettante opportunità da cogliere. Il PNRR è sicuramente visto dall’intero settore come un’opportunità per portare avanti la sfida del digitale e certamente potrà portare a un innalzamento del livello degli investimenti. Ciò che cambia a seconda della dimensione delle imprese, è l’approccio e la capacità di mettere in produzione i progetti di trasformazione. Per quanto riguarda i progetti IoT ad esempio, secondo i dati di uno studio del Politecnico di Milano, il numero di aziende che conosce il tema IoT è pari al 96% per quanto riguarda le grandi aziende e il 46% per le piccole aziende, con un aumento rispetto al passato. Se però andiamo ad analizzare chi ha avviato un progetto IoT il divario è ampio con il 68% per le grandi aziende e il 27% per le piccole. Tra le ragioni di tale divario vi è certamente il tema delle competenze necessarie per supportare concretamente la realizzazione delle iniziative. La buona notizia comunque è che anche in Italia ci sono eccellenze in grado di muoversi all’interno di uno scenario tecnologico in rapida evoluzione.
Nel nuovo scenario, quali aspetti (tecnologici, di approccio, strategici o altro) appaiono come i più critici o più urgenti da affrontare?
Come accennato in precedenza, tra le priorità vi è certamente il tema delle competenze digitali, questo in generale ma in modo particolare quando ci riferiamo alle piccole aziende. La conoscenza, insieme alla consapevolezza, sono elementi essenziali per la ripartenza dopo questo periodo di grande instabilità e per portare avanti il percorso di digitalizzazione in ottica Industry 4.0, di cui il digitale è una leva importante. In tal senso il contributo Cisco arriva attraverso le Networking Academy, tramite le quali offriamo la possibilità di integrare nella formazione percorsi qualificanti per le figure più richieste nel mondo del lavoro. Oltre a ciò portiamo l’innovazione direttamente sul territorio aderendo ai principali competence center tra cui il Made o il Lean Experience Factory per citarne alcuni. Cisco inoltre collabora con istituzioni, enti accademici, aziende tradizionali, start up, acceleratori, il tutto per offrire alle imprese italiane gli strumenti necessari per creare innovazione, trasformare il Paese grazie al digitale. Un altro tema caldo è certamente quello della sicurezza. È necessario avere pieno di controllo tutto quello che accade nei siti produttivi, non solo in ottica perimetrale, ma anche all’interno della stessa fabbrica o della stessa azienda, analizzando tutto ciò che succede in termini di comunicazione. E anche in questo caso Cisco è impegnata su più fronti per fare formazione e informazione, attraverso le Cisco Networking Academy e tramite i competence center di cui facciamo parte o i vari istituti ed enti con cui collaboriamo.
Come le vostre soluzioni e i vostri servizi rispondono a queste esigenze?
Cisco è presente con proprie proposition sia nell’ambito della Connected Factory, sia in quello dei Connected Products, sia ancora nella collaboration, nelle reti industriali e nella sicurezza di fabbrica. Creiamo soluzioni e architetture che soddisfano appieno le esigenze dei clienti e che si adattano ai diversi use case, questo per ridurre il più possibile i tempi di ideazione del progetto, testing e messa in produzione. E ovviamente tutto ciò che portiamo sul mercato integra la componente sicurezza, un vantaggio da non sottovalutare. Facciamo ecosistema, mettendo allo stesso tavolo aziende che innovano, startup, software player e anche service provider creando soluzioni ad hoc per il mercato.
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