Autore: Redazione ImpresaCity
Qual è, secondo la vostra percezione, il livello di maturità in Italia delle imprese del manufacturing di fronte alle potenzialità della trasformazione digitale?
Negli ultimi anni, anche a causa della pandemia, abbiamo assistito a una rapida evoluzione del mondo del manufacturing e in particolare del settore della moda. Le imprese hanno scelto di innovare spinte da un mix di opportunità e necessità: i benefici fiscali dedicati ai progetti Industria 4.0 hanno sostenuto l’urgenza di riacquisire le competenze e la capacità produttiva di un tempo (il cosiddetto back reshoring) nonché una rinnovata attenzione al tema dell’ecosostenibilità (che le spinge a produrre meno e meglio). Ciò che fino a tre anni fa scarseggiava erano la tecnologia, le competenze per usarla, e le esperienze da replicare. Ora i casi di studio non mancano, perciò non si ha più la percezione di affrontare un salto nel buio. Sul fronte tecnologico troviamo delle soluzioni “aperte” che non costringono più il cliente ad acquistare l’intero stack di un singolo costruttore. Il fattore più critico è ancora rappresentato dall’incontro-scontro tra la cultura industriale e quella IT.
Nel nuovo scenario, quali aspetti (tecnologici, di approccio, strategici o altro) appaiono come i più critici o più urgenti da affrontare?
È importante precisare che il cliente tipo – il grande marchio della moda o chi produce per conto terzi – è tradizionalmente distante dalle dinamiche e dalla cultura del mondo IT. Questo lo spinge a concentrare l’attenzione sugli aspetti produttivi e a diffidare dalle tematiche più tecnologiche: cloud computing, IoT e monitoraggio dei sistemi da remoto sono ancora dei temi difficili da affrontare. Finora, le varie normative si sono focalizzate su aspetti come interoperabilità e integrazione (es. protocolli aperti e comunicazione diretta tra macchine ed ERP): ciò ha messo in discussione il predominio dei grandi vendor stranieri, ha permesso l’ingresso di nuove realtà locali ed ha agevolato l’informatizzazione delle linee di produzione. Ora è necessario insistere sulla “mediazione culturale” e sull’applicazione di concetti e tecnologie già ampiamente accettati e compresi dagli altri settori, così da non vanificare i tanti sforzi fatti finora.
Come le vostre soluzioni e i vostri servizi rispondono a queste esigenze?
Il nostro approccio da system integrator è stato disruptive: in un mercato dominato da prodotti concepiti per logiche industriali estranee alla realtà italiana, siamo noi a adattarci al contesto del cliente e a trovare la via più efficiente ed economica per informatizzare la sua fabbrica rispettandone l’approccio creativo e artigianale. L’adozione di un linguaggio comune e l’astrazione delle complessità IT contribuiscono al successo dell’iniziativa. Nel 2019 abbiamo lanciato Stackable, una soluzione aperta che include IIoT, predictive analytics e i servizi abilitanti per la realizzazione di progetti innovativi in ambito Industria 4.0. Un fattore differenziante dell’offerta è la sua vocazione universale, che consente di avere un approccio comune per tutti i sistemi della linea di produzione in termini di programmazione e di interfaccia verso gli operatori. I casi di successo sono numerosi e le macchine compatibili sono ormai centinaia e includono bilance, forni, sistemi di taglio/cucito/stiro, stampanti 3D e molti altri ancora.
Partendo dalle esigenze del mondo del manufacturing e in particolare del settore della moda, Luigi Balestrini, Responsabile Area Manufacturing di Par-Tec, racconta l'approccio del system integrator nel trovare la via più efficiente ed economica per informatizzare i siti produttivi rispettando l’approccio creativo e artigianale.
Inoltre, accenna a Stackable, una soluzione aperta realizzata da Par-Tec che include IIoT, predictive analytics e i servizi abilitanti per la realizzazione di progetti innovativi in ambito Industria 4.0. Un fattore differenziante dell’offerta è la sua vocazione universale, che consente di avere un approccio comune per tutti i sistemi della linea di produzione in termini di programmazione e di interfaccia verso gli operatori.
Puoi trovare la versione completa dello speciale sulla rivista "ImpresaCity Magazine".