Autore: Redazione ImpresaCity
Qual è, secondo la vostra percezione, il livello di maturità in Italia delle imprese del manufacturing di fronte alle potenzialità della trasformazione digitale?
Le aziende manifatturiere italiane sono sempre state all’avanguardia su temi quali automazione industriale, meccatronica, robotizzazione, ma nello stesso tempo hanno spesso tenuti separati i processi di business gestionali e ciò che avveniva fuori e dentro l’azienda. Pur nella drammaticità di affrontare la crisi pandemica, le aziende hanno ora compreso che la digitalizzazione e un elevato livello di integrazione interna ed esterna non sono più differibili, ma anzi sono un must per adattarsi agli attuali e futuri scenari di business.
Questa nostra visione è confermata anche dall’enorme interesse nei confronti del LEF (Lean Experience Factory) di Pordenone, una fabbrica intelligente e automatizzata, costruita come blue print da McKinsey, dove Oracle è presente con la sua suite ERP Cloud completa per far toccare con mano alle aziende italiane, grazie al cloud e alle tecnologie emergenti, la trasformazione digitale e i suoi vantaggi.
Nel nuovo scenario, quali aspetti (tecnologici, di approccio, strategici o altro) appaiono come i più critici o più urgenti da affrontare?
Lo scenario attuale si caratterizza in primo luogo per l’imperativo strategico della resilienza e agilità della supply chain. Un cambiamento in atto da tempo e anche dall’aumento dei mix di prodotto, dalla richiesta di personalizzazione, tutti elementi che, insieme all’aumento della complessità e globalizzazione, mettono sotto pressione le dinamiche delle catene di fornitura.
Oggi stiamo vedendo la piena adozione del paradigma dell'Industria 4.0 determinata dalla comprensione dei vantaggi e delle opportunità di utilizzare le nuove tecnologie per sfruttare in maniera concreta la grande quantità di dati in possesso delle aziende. Integrare la fisicità della fabbrica con i sistemi di pianificazione ed esecuzione sta diventando sempre più importante, così come rendere la produzione più “intelligente” e autonoma.
La ridondanza e l’aumento della complessità delle Supply Chain, unitamente all’aumentata volatilità della domanda, porta alla necessità di agire sui dati in maniera predittiva e real-time, sfruttando tecnologie quali Machine Learning e Intelligenza Artificiale per scoprire correlazioni non ovvie e comprendere l’impatto di fenomeni e trend anche esterni all’azienda su aspetti quali, per esempio, la previsione della domanda, la resa e la qualità dei prodotti, l’affidabilità della logistica, la continuità produttiva degli asset.
Come le vostre soluzioni e i vostri servizi rispondono a queste esigenze?
La visione di Oracle è quella di offrire soluzioni complete che possono essere implementate da subito e che, basandosi su tecnologie altamente innovative, sono in grado di rispondere e risolvere specifici casi d’uso: rilevanza e semplicità di utilizzo sono infatti il nostro filo conduttore. Nella nostra offerta, tecnologie come chatbot e assistenti digitali giocano un ruolo fondamentale nel facilitare l’interazione uomo/macchina/sistemi, le soluzioni di realtà aumentata aiutano l’inserimento di nuove figure in fabbrica e altre applicazioni di gestione della conoscenza (i cosiddetti intelligent advisor) per suggerire l’azione più opportuna come un intervento di manutenzione.
In ambito manifatturiero, le Oracle Cloud Applications sono soluzioni specifiche per il monitoraggio della produzione, degli asset e della logistica: questo significa che le applicazioni non solo forniscono un’analisi della situazione - integrandosi con i vari dispositivi già presenti - ma sono in grado di fare previsioni di scenari su cosa potrebbe succedere a fronte dei dati che ricevono e soprattutto fornire suggerimenti “intelligenti” anche ai sistemi di esecuzione e pianificazione.
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