Quali sono oggi le principali esigenze in ambito IoT? In Horsa Digital Manufacturing, la divisione di Horsa che si occupa di implementare soluzioni software a supporto dei processi industriali, realizziamo progetti sia in ambito Industrial IoT sia smart product. Le esigenze ovviamente sono diverse. Nel primo caso, è la raccolta dei dati per rendere la fabbrica più efficiente: partendo dalla fonte – ovvero da un determinato macchinario, o linea di produzione ecc. – si deve arrivare a capire, senza che ci sia l'intervento umano, come la fabbrica sta funzionando, come le macchine lavorano tra loro, se ci sono problemi in termini di performance ed efficienza. Nei progetti di smart product, l'esigenza è di trasformare il prodotto in servizio: tramite l'IoT, all'utente finale viene dato un servizio in più di gestione del proprio prodotto; inoltre, grazie all'intelligenza inserita in essi, è possibile raccogliere molte utili informazioni, compresa quella relativa a come l'utente finale lo utilizza. Prima dell'avvento dell'IoT, per avere queste informazioni, chi produceva elettronica o elettrodomestici doveva simulare un funzionamento reale, con tutte le approssimazioni del caso e con un numero di dati raccolti molto inferiore. Con l'IoT il paradigma cambia completamente: si possono avere dati da macchinari e da utenti finali, potendo fare analisi più efficaci e approfondite. Quali sono le soluzioni più alla portata di mano oggi? 2 - In ambito smart product, oggi la possibilità di utilizzare il cloud rappresenta una svolta nei progetti. Grazie a esso infatti, le componenti di base della architettura, che consentono di raccogliere i dati, smistarli, normalizzarli ecc. sono già disponibili pay per use su grandi piattaforme cloud. Cito come esempi AWS e Microsoft, che sono anche nostri partner. In questo modo, riusciamo a costruire architetture IoT in modo rapido e capire immediatamente se il Proof of Concept può essere pronto per scalare. Nel mondo dell'IIoT il lavoro è più sfidante: serve molta esperienza e competenza. Il progetto va costruito ad hoc per mettere in comunicazione tutti gli oggetti, che possono essere i più disparati tra loro e che parlano tramite protocolli diversi. Qui noi proponiamo Move, la nostra piattaforma digitale integrata che copre tutte le esigenze dell'informatica di fabbrica. All'interno di Move il modulo OT Connect contiene una serie di connettori preconfigurati per i principali protocolli di comunicazione di campo, riuscendo a raccogliere il dato da automazioni diverse, mettendo in relazione su un unico strato e dando visibilità, su un'unica piattaforma integrata, dei dati raccolti dal campo dai diversi oggetti. Quali gli esempi di eccellenza più significativi? Per alcuni clienti del mondo beverage, abbiamo interconnesso diverse linee di imbottigliamento e tutti gli oggetti del campo per monitorare l'efficienza della linea, verificare eventuali eventi critici o colli di bottiglia. Cambiando settore, per Isoclima, azienda che realizza vetri ad alte prestazioni, abbiamo realizzato un progetto molto ampio di integrazione con la fabbrica, portando Move su più di 200 postazioni dislocate in diversi plant e al lavoro 24 ore su 24; siamo partiti con primo reparto pilota, per poi allargarlo ad altri impianti o reparti, o aree della fabbrica, sempre prevedendo l'integrazione con il gestionale. Ultimo, ma non meno importante, la nostra esperienza di gruppo come system integrator ci permette di guidare una integrazione ottimale con ERP e piattaforme di BI dei clienti. In questo modo si riesce a raccogliere il massimo valore dal dato di campo, trasformandolo in informazione utile a chi deve prendere decisioni non solo operative ma anche strategiche.
Quali sono oggi le principali esigenze in ambito IoT? In Horsa Digital Manufacturing, la divisione di Horsa che si occupa di implementare soluzioni software a supporto dei processi industriali, realizziamo progetti sia in ambito Industrial IoT sia smart product. Le esigenze ovviamente sono diverse. Nel primo caso, è la raccolta dei dati per rendere la fabbrica più efficiente: partendo dalla fonte – ovvero da un determinato macchinario, o linea di produzione ecc. – si deve arrivare a capire, senza che ci sia l'intervento umano, come la fabbrica sta funzionando, come le macchine lavorano tra loro, se ci sono problemi in termini di performance ed efficienza. Nei progetti di smart product, l'esigenza è di trasformare il prodotto in servizio: tramite l'IoT, all'utente finale viene dato un servizio in più di gestione del proprio prodotto; inoltre, grazie all'intelligenza inserita in essi, è possibile raccogliere molte utili informazioni, compresa quella relativa a come l'utente finale lo utilizza. Prima dell'avvento dell'IoT, per avere queste informazioni, chi produceva elettronica o elettrodomestici doveva simulare un funzionamento reale, con tutte le approssimazioni del caso e con un numero di dati raccolti molto inferiore. Con l'IoT il paradigma cambia completamente: si possono avere dati da macchinari e da utenti finali, potendo fare analisi più efficaci e approfondite. Quali sono le soluzioni più alla portata di mano oggi? 2 - In ambito smart product, oggi la possibilità di utilizzare il cloud rappresenta una svolta nei progetti. Grazie a esso infatti, le componenti di base della architettura, che consentono di raccogliere i dati, smistarli, normalizzarli ecc. sono già disponibili pay per use su grandi piattaforme cloud. Cito come esempi AWS e Microsoft, che sono anche nostri partner. In questo modo, riusciamo a costruire architetture IoT in modo rapido e capire immediatamente se il Proof of Concept può essere pronto per scalare. Nel mondo dell'IIoT il lavoro è più sfidante: serve molta esperienza e competenza. Il progetto va costruito ad hoc per mettere in comunicazione tutti gli oggetti, che possono essere i più disparati tra loro e che parlano tramite protocolli diversi. Qui noi proponiamo Move, la nostra piattaforma digitale integrata che copre tutte le esigenze dell'informatica di fabbrica. All'interno di Move il modulo OT Connect contiene una serie di connettori preconfigurati per i principali protocolli di comunicazione di campo, riuscendo a raccogliere il dato da automazioni diverse, mettendo in relazione su un unico strato e dando visibilità, su un'unica piattaforma integrata, dei dati raccolti dal campo dai diversi oggetti. Quali gli esempi di eccellenza più significativi? Per alcuni clienti del mondo beverage, abbiamo interconnesso diverse linee di imbottigliamento e tutti gli oggetti del campo per monitorare l'efficienza della linea, verificare eventuali eventi critici o colli di bottiglia. Cambiando settore, per Isoclima, azienda che realizza vetri ad alte prestazioni, abbiamo realizzato un progetto molto ampio di integrazione con la fabbrica, portando Move su più di 200 postazioni dislocate in diversi plant e al lavoro 24 ore su 24; siamo partiti con primo reparto pilota, per poi allargarlo ad altri impianti o reparti, o aree della fabbrica, sempre prevedendo l'integrazione con il gestionale. Ultimo, ma non meno importante, la nostra esperienza di gruppo come system integrator ci permette di guidare una integrazione ottimale con ERP e piattaforme di BI dei clienti. In questo modo si riesce a raccogliere il massimo valore dal dato di campo, trasformandolo in informazione utile a chi deve prendere decisioni non solo operative ma anche strategiche.