Autore: Redazione ImpresaCity
Qual è, secondo la vostra percezione, il livello di recepimento delle soluzioni di AI da parte delle aziende italiane?
Considerando ciò che vediamo dai progetti in cui siamo direttamente coinvolti, possiamo certamente condividiamo quanto emerso dalla ricerca del Politecnico. Quando parliamo di IA e ML ci riferiamo a una transizione tecnologica che si integra bene con altre transizioni estremamente interessanti, come l’IoT che, essendo legato ad ambienti industriali, ambienti di campo e sensoristica, è propedeutico alla generazione di mole di dati da cui si estrae conoscenza e informazione, e il cloud come ecosistema che nasce già pronto per l’elaborazione di dati, ambiti in cui Cisco vanta una lunga esperienza. Detto ciò, sicuramente le grandi e medie aziende, nonostante la pandemia, si sono mosse con progetti concreti tipicamente legati all’analisi di dati, infrastrutture, utilities, gestione degli impianti, manutenzione predittiva. Le piccole imprese sono invece ancora pressocché ferme, prevalentemente a causa della mancanza di risorse e competenze.
Quali ritenete essere i casi d'uso e le applicazioni che al momento rivestono maggiore interesse, in quanto in grado di portare immediatamente vantaggi pratici?
Non vi è dubbio che l’intelligenza artificiale possa portare grandi benefici in diversi settori e i casi d’uso sono molteplici. Tra i più interessanti vi sono quelli in ambito manifatturiero con tutto quello che concerne la robotizzazione a supporto del lavoro dell’uomo così come la manutenzione predittiva che permette di generare modelli che avvertono in tempo utile di un potenziale problema sulle macchine, evitandone la rottura e garantendo continuità operativa delle fabbriche. Vi è poi tutto il discorso dell’agricoltura 4.0, evoluzione del concetto di agricoltura di precisione, con droni e sensori che calcolano ad esempio l’esatta condizione del terreno e delle coltivazioni per capire quanta acqua serve evitando sprechi, piuttosto che la transizione ecologica e le smart cities in cui l’intelligenza artificiale, i big data e l’IoT giocano un ruolo primario nel migliorare città, mobilità, sanità, gestione dei rifiuti, istruzione. Infine, IA e ML ricoprono un importante ruolo nel settore della pubblica amministrazione, pensiamo ad esempio all’utilizzo di chat bot per snellire ed accelerare i processi di supporto ai cittadini su argomenti spesso ripetitivi, migliorare i servizi e velocizzare i tempi di risposta.
Come vi state attrezzando per aiutare le imprese italiane ad affrontare le tecnologie di AI?
Come detto in precedenza, il tema delle competenze nell’ambito di tecnologie quali l’IA e ML è particolarmente sentito poiché, soprattutto nelle piccole imprese, mancano figure specializzate. Ciò di cui ci occupiamo in Cisco attraverso le Networking Academy è sviluppare le competenze di chi deve generare, controllare e mettere in sicurezza i dati.
Detto ciò, in tutta la nostra offerta di soluzioni e servizi integriamo capacità di analisi dei dati basate su IA e ML. Ad esempio, le nostre infrastrutture sono sempre più intelligenti per trarre il massimo valore dalle informazioni e ottenere insight che permettono di prendere decisioni migliori e di comprendere cosa accade nella propria rete per prevenire o reagire a determinati scenari. La logica è la stessa quando parliamo di sicurezza della rete stessa, dell’infrastruttura, delle applicazioni e di chi la utilizza. Raccogliendo dati da ogni tipo di sorgente è possibile capire prima cosa stia accadendo, se si è sotto attacco, quali sono le componenti più a rischio rispetto alle vulnerabilità e quindi dare alle aziende degli strumenti integrati per reagire più rapidamente. Vanno anche considerati i temi della user experience e del Future of Work.
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