Autore: Redazione ImpresaCity
Quali sono oggi le nuove esigenze in ambito Sanità e come vengono soddisfatte dai vendor?
La Sanità italiana sta attraversando un periodo di forte trasformazione in un’ottica di maggiore efficienza, dopo l’esperienza traumatica e istruttiva della pandemia. I piani di sviluppo della Missione 6 del Pnrr sono un’importante opportunità di cambiamento del sistema sanitario nazionale e la centralità del dato è il primo presupposto per un ripensamento dei processi di cura che saranno sempre di più distribuiti a livello territoriale includendo la casa come primo presidio di cura per il cittadino.
Il problema è, ancora oggi, la frammentazione dei dati sanitari, dispersi tra ospedali e strutture territoriali a causa dell’uso di applicazioni e formati digitali differenti. La riorganizzazione della sanità italiana, infatti, con la creazione delle nuove strutture come le Case Della Comunità, le Centrali Operative del Territorio, Ospedali di Comunità, avrà ancora di più la necessità di raccogliere e scambiare dati strutturati del paziente e coordinarsi con gli altri attori lungo percorsi di cura predefiniti.
La disponibilità dei dati sanitari è critica non solo per la gestione dei processi di cura. Diventa anzi la base del governo della sanità e della ricerca, per esempio per studi epidemiologici e clinical trial, e sarà un importante elemento in più per migliorare la prevenzione.
Abbiamo il dovere di semplificare il tortuoso percorso che il cittadino deve compiere per curarsi e integrare i percorsi di cura, rendendo fluido il percorso dei dati sanitari: una sfida che ha già trovato valide soluzioni nel mondo e, a macchia di leopardo, in alcune realtà regionali e ospedaliere italiane, che mi auspico diventi la base per il nuovo sistema nazionale.
L’esperienza sviluppata in Italia e a livello internazionale ci permettono di soddisfare le esigenze di interoperabilità e di sviluppo di applicazioni di nuova generazione per tutti gli attori della Sanità, con livelli di prestazioni e di scalabilità adatti al singolo ospedale così come a infrastrutture regionali o nazionali.
Quali le best practice e gli esempi di eccellenza più significativi e soprattutto più a portata di mano?
InterSystems è presente sul mercato internazionale della sanità da 40 anni e da 15 anni opera in Italia con l’obiettivo di rendere fluido lo scambio dei dati e le soluzioni per analizzarli e impiegarli nella Sanità. Negli USA abbiamo, per esempio, creato Hixny, il sistema web based d’interscambio dei dati sanitari dello stato di New York: un servizio che conserva i file medici di 18 milioni di persone e li rende disponibili in modo sicuro a ospedali, farmacie e altre organizzazioni d’assistenza. A Dubai abbiamo lanciato un progetto, che sta dando ottimi risultati, che sfrutta tecnologie di Intelligenza Artificiale e Machine Learning, volto a stabilire, in base ai dati clinici, se una persona in dimissione dall’ospedale rischia di ritornarci a breve. Nel nostro Paese la tecnologia di InterSystems è oggi impiegata nella piattaforma d’integrazione dei dati sanitari della Regione Veneto e della Regione Lombardia, oltre che in alcune strutture ospedaliere pubbliche, tra le quali il Policlinico Gemelli a Roma. InterSystems è fortemente impegnata nell’evoluzione del passaggio all’infrastruttura del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 e al supporto allo standard HL7 FHIR che costituirà la chiave per l’interscambio di dati del nostro sistema sanitario creando l’autostrada di dati che dovranno collegare tutti gli attori che concorrono alla salute.
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