Autore: Redazione ImpresaCity
In base alla vostra esperienza sul mercato, ritenete che la PA abbia colto tutte le opportunità per accelerare al propria digitalizzazione?
Possiamo dire che la strada è stata imboccata, ma il viaggio è ancora lungo. Grazie al Pnrr, la Pubblica Amministrazione non solo può accelerare, ma persino agire da apripista in tema di digitalizzazione dei processi e dei servizi. Basta guardare i numeri: l’Italia assorbe il 39% delle risorse totali (191 miliardi su quasi 500), di cui ben 120 sono riservati a PA e imprese pubbliche. Dei 191 miliardi, 48 sono legati in particolare alla trasformazione digitale, con misure che riguardano in modo trasversale le sei aree di intervento (missioni). Si tratta di un’opportunità riconosciuta da tutti come irripetibile, che vede nella migrazione al cloud o nell’ottimizzazione strategica dell’approccio cloud, se già in adozione, una chiave di volta in grado di abilitare ogni altra evoluzione.
Dalla nostra esperienza e nelle interazioni con i partner e gli amministratori locali cogliamo alcuni ostacoli strutturali da affrontare e rimuovere, per realizzare tutto il potenziale di questo processo. Il primo è legato alla scarsità o in alcuni casi alla mancanza di competenze interne adeguate per condurre una piena trasformazione digitale, specie nelle amministrazioni più piccole. In alcuni casi, ci troviamo di fronte alla difficoltà di “assorbire” le ingenti risorse da processare e trasformare in progetti concreti. Un altro vincolo è legato alla necessità di operare secondo un’ottica strategica di lungo termine e attraverso una visione sinergica tra amministrazioni che storicamente devono fare i conti con silos – anche tecnologici, ma non solo - che frenano interoperabilità e collaborazione.
Con quali soluzioni è possibile soddisfare al meglio le sfide prioritarie per la Pubblica Amministrazione centrale e locale?
Le sfide della PA verso la modernizzazione sono definite dal Piano Italia Digitale 2026, che punta al potenziamento delle infrastrutture digitali, promuove la connettività ad alta velocità e la diffusione di servizi digitali sempre più efficienti e accessibili per cittadini e imprese. Gli obiettivi valgono per tutta la PA, ma il salto quantico coinvolge in prima istanza quella locale. Le soluzioni devono andare incontro alle esigenze velocemente e al tempo stesso in modo standardizzato e compliant, ma anche calato nelle specifiche realtà, garantendo l’eccellenza qualitativa. Inoltre, occorre guardare al futuro con soluzioni di facile manutenzione, che migliorino l’interazione con i cittadini in modo strutturale.
Per esempio, Netalia ha sviluppato insieme a WindTre una proposta specifica per i Comuni, che include in primo luogo la migrazione delle applicazioni informatiche al cloud attraverso un'infrastruttura Public Cloud qualificata, garantendo alti livelli di sicurezza, conformità e sovranità digitale. Netalia è infatti qualificata da ACN per il trattamento dei dati strategici della Pubblica Amministrazione per l’Infrastruttura (QI3) e per i servizi IaaS e PaaS (QC3); inoltre, include l'accesso ai servizi da una piattaforma implementata by design, mirata a migliorare l’esperienza del cittadino nei servizi pubblici attraverso l’aggiornamento del sito web del Comune e l’offerta di servizi digitali moderni, in conformità con le Linee Guida nazionali. Attraverso questa soluzione è possibile ottenere facilmente i servizi e raggiungere i requisiti previsti dal Pnrr sulle singole misure.