Autore: Redazione ImpresaCity
Quali sono i punti essenziali da tener presente oggi quando si parla di Smart City?
A livello mondiale abbiamo assistito nel passato a diverse iniziative di smart city, ma i risultati finora ottenuti non sono stati molto confortanti. Sono emerse pochissime soluzioni sostenibili e ripetibili per migliorare il modo in cui le persone interagiscono con la propria città o per riprogettare la vita urbana sostenibilmente. In seguito alla crisi sanitaria, il concetto di smart city ha lasciato il posto ad aree di intervento più urgenti come la salute pubblica, la logistica e l’adozione di modelli di lavoro ibrido, non molto presenti nelle amministrazioni pubbliche prima della pandemia.
Oggi questo concetto è ancora attuale e dev’essere recuperato. Proprio come le aziende private stanno avviando profondi processi di trasformazione digitale nel cloud per diventare organizzazioni più flessibili, intelligenti, e sostenibili, così devono fare le città.
In un futuro guidato sempre più dall’esperienza del cliente, le città devono sviluppare un’esperienza urbana collaborativa, reattiva e personalizzata a misura di cittadino. E il parallelismo tra settore privato e pubblico continua: così come e aziende stanno passando dalla vendita di prodotti alla fornitura di piattaforme aperte - dove i clienti possono co-sviluppare e utilizzare prodotti e servizi con modalità innovative, accedere a dati rilevanti e interagire direttamente tra loro - le città hanno bisogno di piattaforme per raccogliere input (compresi i dati) dagli abitanti e utilizzarli per co-progettare nuovi modi di vivere, lavorare e generare nuovo valore per gli abitanti e le aziende del territorio.
Quali sono le prospettive delle soluzioni per rendere più intelligenti le città anche alla luce dello scenario economico attuale?
Le sfide create dalla nota pandemia, i problemi della supply chain, l’inflazione e i cambiamenti climatici uniti alle maggiori aspettative dei cittadini impongono alle amministrazioni locali di operare in modo diverso su due fronti.
Al proprio interno, la pressione per migliorare l’eccellenza operativa e l’agilità sta spingendo verso nuovi livelli di efficienza. Percorsi di trasformazione digitale aiutano le città a riprogettare in modo completamente nuovo i processi per ottenere risultati migliori. E un percorso trasformativo innovativo deve basarsi su una soluzione ERP intelligente, di nuova generazione. Un esempio virtuoso in questo senso è il percorso di profonda innovazione e razionalizzazione dei processi interni intrapreso dal Comune di Milano che ha introdotto un sistema informativo unico ed integrato basato sul nostro gestionale, SAP S/4HANA, per favorire la digitalizzazione e l’integrazione dei suoi processi chiave in ambito finanziario e offrire una maggiore trasparenza e fruibilità delle informazioni a tutti gli utenti. L’automazione dei processi interni non è sinonimo diretto di Smart City, ma sicuramente facilita e abilita la digitalizzazione di processi esterni. Con il nuovo ERP il Comune di Milano, per esempio, gestisce il piano triennale delle Opere e la gestione dei progetti che fanno di Milano un modello di città intelligente.
Verso l’esterno, oltre alla digitalizzazione dei processi interni, nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, analytcs avanzati, e IoT possono aiutare le città a entrare in maggior connessione con i cittadini, permettendo loro di partecipare alle dinamiche operative e decisionali della vita della città. Le persone si aspettano di più e hanno meno fiducia: sperimentano interazioni digitali personalizzate e rapide con i loro brand preferiti e richiedono lo stesso quando accedono ai servizi pubblici. Solo una città che investe nel digitale può soddisfare più facilmente le esigenze dei cittadini e anticipare e supportare le loro esigenze in futuro.