Autore: Redazione ImpresaCity
Quali sono a vostro parere i requisiti irrinunciabili di un cloud provider?
Nell’analisi dello scenario cloud italiano, sicuramente un primo fattore da prendere in considerazione è l’entrata in vigore dell’European Data Act, per cui “i fornitori di servizi di elaborazione dati” saranno responsabili della “rimozione degli ostacoli al passaggio effettivo” tra i propri servizi e quelli della concorrenza. In un certo modo, la normativa riflette già l’andamento dell’economia digitale, dove il ruolo dei fornitori di servizi è supportare il successo dei propri clienti all’interno di un contesto infrastrutturale estremamente distribuito, offrendo flessibilità e adattabilità, implementando le funzionalità più recenti quando e dove il cliente ne ha bisogno.
In questo scenario, l'impulso per una maggiore adozione del multicloud ibrido è chiaro e i digital leader stanno reimmaginando i loro sistemi tradizionali on-premise come architetture cloud-adjacent, così che, in ogni regione, possano accedere a on-ramp a bassa latenza per spostare i dati in più cloud su richiesta, senza dover sacrificare il controllo sui propri dati. Per soddisfare la nuova domanda, i principali fornitori di servizi cloud (CSP) continuano a espandere la loro capacità cloud con nuove sedi e piattaforme hardware ottimizzate, con un movimento crescente verso regioni di calcolo più piccole e localizzate, che consentono carichi di lavoro più vicini all'utente finale. La sfida consiste nel coniugare i servizi di colocation, calcolo e storage in luoghi in cui le aziende possono utilizzare tali servizi nel modo più efficiente e conveniente.
Quali sono oggi i fattori di differenziazione nello scenario cloud italiano?
Tutto questo, pertanto, sta creando un grande, irrinunciabile requisito che è al tempo stesso fattore di differenziazione: la capacità di stabilire connessioni dirette e sicure tra data center, risorse cloud e clienti finali attraverso piattaforme dedicate, come Equinix Fabric. L’interconnessione consente ai CSP di offrire servizi più performanti e affidabili e di espandere ulteriormente la loro portata, rispondendo a un semplice obiettivo: quanto più è facile per i clienti scambiare carichi di lavoro e dati, tanto più saranno inclini al consumo servizi cloud, spostando i workload delle applicazioni e i dati nel cloud in modo rapido e sicuro, da qualsiasi luogo si trovino.
La connettività privata tra cloud-region e punti finali dei clienti consente ai CSP di offrire una migliore customer experience facilitando al contempo la propria espansione globale: riduce la latenza, migliora l'affidabilità e garantisce una maggiore sicurezza dei dati e la continuità operativa; offre la possibilità di scalare rapidamente le risorse di rete in risposta alle mutevoli esigenze del mercato; consente di accedere a nuovi mercati senza la necessità di investimenti significativi in infrastrutture fisiche aggiuntive, garantendo al contempo che i carichi di lavoro on-premise siano vicini alle rampe di accesso cloud; infine, favorisce la collaborazione e l'innovazione attraverso una logica di ecosistema. In un contesto dove la velocità e l'agilità sono essenziali, l'interconnessione rappresenta un vantaggio strategico che permette ai CSP di differenziarsi e di offrire un'esperienza utente superiore, rafforzando la loro posizione nel mercato competitivo del cloud computing, migliorando l'efficienza operativa e riducendo i costi e la complessità amministrativa.