Autore: Redazione ImpresaCity
Quali sono a vostro parere i requisiti irrinunciabili di un cloud provider?
Per supportare con successo le aziende italiane, i fornitori di cloud devono poter garantire una presenza locale di data center, requisito fondamentale per molte imprese attive soprattutto in settori come la Pubblica Amministrazione, il mercato dei Financial Services, della Sanità e della Difesa. In questo senso, grazie alla varia offerta di hyperscaler presenti sul territorio nazionale, prevediamo un’accelerazione dell’adozione di servizi cloud da parte delle aziende italiane, soprattutto da parte di quelle che hanno vincoli sulla residenza del dato. Per quanto riguarda Microsoft, con l’apertura della region italiana avvenuta nel 2023, stiamo supportando attivamente molte aziende clienti che hanno scelto di affidarsi ai nostri servizi cloud locali.
Un altro requisito molto importante legato alla presenza locale dei player del cloud è quello relativo alle performance e alla latenza offerta: i tempi di risposta sono cruciali per un efficace svolgimento delle attività aziendali. Stiamo notando che con l’aumentata maturità nell’utilizzo del cloud da parte delle aziende, sempre più pronte a sfruttare i servizi a valore aggiunto del cloud, si sta generando la necessità/volontà di migrare applicazioni e dati critici/sistemici, che di conseguenza hanno requisiti più stringenti in termini di latenza, di banda e di resilienza. I cloud provider sul territorio possono offrire prestazioni migliori grazie alla vicinanza geografica dei propri datacenter rispetto alle infrastrutture IT locali del cliente, a differenza di omologhe soluzioni all’estero dove la distanza resta un elemento non aggirabile dal punto di vista della latenza di rete.
Un ultimo fattore determinante è quello della conformità alle leggi sulla privacy e la protezione dei dati personali. Oltre al tema della data residency, nel nostro caso abbiamo sviluppato soluzioni che garantiscono ai clienti anche la data sovereignty, ovvero l’impossibilità del cloud provider di entrare in contatto con i dati del cliente, non solo quando il dato è memorizzato, ma anche quando è “in uso”. Il vantaggio di unire l’elemento “locale” al ruolo di hyperscaler permette inoltre di abilitare un fattore differenziante unico sul mercato, ovvero la disponibilità di Capacity IT pressoché infinita e di servizi innovativi (es. Intelligenza Artificiale, Data Analytics, Big Data, Intelligent Security) a breve distanza dalle proprie infrastrutture locali: un elemento che diventa davvero funzionale per i clienti per un utilizzo del cloud sicuro, performante, ma soprattutto ad alto valore aggiunto.
Quali sono oggi i fattori di differenziazione nello scenario cloud italiano?
Per i player dei servizi cloud, il principale fattore differenziante del mercato italiano si riferisce alla necessità di rispettare e adeguarsi ai requisiti di data residency che riguardano la conservazione e l’elaborazione dei dati aziendali all’interno dei confini nazionali. Un altro elemento peculiare del nostro territorio è quello relativo al digital divide territoriale, in quanto diverse regioni e aree del Paese sperimentano difficoltà con la connessione Internet, rallentando di fatto l’accesso a servizi in cloud; in questo senso la presenza di cloud region locali può in alcuni casi compensare questo rallentamento, riducendo la distanza tra infrastruttura e fonte dei dati. Quest’ultimo punto si collega anche alla composizione del tessuto economico italiano, il quale è costituito da moltissime PMI che spesso risentono del tema connettività. Da questo punto di vista, Microsoft si sta impegnando con diversi player del settore delle telecomunicazioni, come TIM per esempio, per supportare le imprese con offerte mirate ad aggregare le loro linee dati con l’obiettivo di aumentare la larghezza della banda.