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Lo storage nell'era del cloud

Data center e definizione di uno storage as a service in grado di garantire flessibilità e scalabilità senza precedenti

Cloud
Nonostante in tutti questi anni il costo unitario dello storage sia andato progressivamente diminuendo, rafforzando una tendenza imprescindibile, che vede la tecnologia di riferimento del settore associata a una densità sempre maggiore, gli investimenti delle organizzazioni IT sono spesso orientati a individuare un Return On Investment (ROI) in grado di assecondare esigenze in termini di efficienza, produttività e continuità del business.
Così come avvenuto per l’infrastruttura server, la dimensione storage è interessata dalla tendenza alla virtualizzazione, come logica di ottimizzazione del data center, e dalla definizione di uno storage as a service in grado di garantire flessibilità e scalabilità senza precedenti. Travolti dalla costante necessità di operare su volumi dati sempre più consistenti, interni ed esterni al perimetro aziendale, i CIO ricercano soluzioni che consentano di ridurre i costi. Tuttavia, sono oggi attenti a tutto quanto possa contribuire a implementare nuove modalità di consumo e fruizione dei servizi.
Dimensione operazionale e di archiviazione, esigenze di backup e data recovery, le aziende vogliono indirizzare i propri investimenti verso tecnologie che assolvano nel modo migliore la funzione loro assegnata, individuando la risposta più adatta coerentemente con i livelli di gerarchizzazione di riferimento (tier 1, 2, 3, 4). Infine, logiche software defined si stanno imponendo per garantire una maggiore flessibilità e dinamicità all’infrastruttura di storage, rendendo sempre più governabile ed efficiente la gestione del dato e dei relativi workload.
A seconda della tipologia del servizio che lo storage deve supportare, o se vogliamo della esigenza di business da soddisfare, i clienti hanno oggi a disposizione una molteplice gamma di opzioni, on premise e cloud. Nessuna opzione è mutuamente esclusiva, tanto è vero che si assiste all’affermarsi tendenziale di un approccio ibrido, all’interno del quale ambienti tradizionali, legacy ed enterprise, convivono e sviluppano interdipendenze con ambienti cloud, siano essi privati o pubblici. E in questo contesto diventa essenziale saper fornire uno storage integrato, che sappia rispondere in modo corretto alla movimentazione e condivisione del dato in ambienti eterogenei.
L’opportunità è garantire accesso ai dati anywhere, anytime, privilegiando l’allocazione degli stessi sulle piattaforme coerenti con l’operatività prevista dai processi supportati.Nella dimensione hardware l’innovazione ha permesso di iniziare a utilizzare tecnologia a stato solido, sia in una forma ibrida, associata ai sistemi disk array dedicati a storage condiviso, sia in una forma pura, dove si sono messi a punto sistemi flash array per esigenze di computing associato, per esempio, alle analisi dei dati in stile big data.
La tecnologia di data base in-memory, che inizia a essere utilizzata da coloro che vogliono ottenere operatività real time o near real time, necessita infatti di storage più performante in grado di garantire tempi di risposta di un ordine di grandezza di gran lunga superiore a quanto assicurato da storage general purpose. E’ vero, i costi del flash array sono ancora elevati, tuttavia la discesa dei prezzi è tale che alcuni analisti ritengono che nel giro di qualche anno essa possa diventare una tecnologia mainstream, e lo storage enterprise esserne contaminato in modo definitivo.
Se da una parte l’innovazione si gioca sulla modernizzazione dei sistemi dall’altra si nota un’accelerata competizione nel mettere a punto applicazioni, soluzioni e servizi che facciano dello storage una risorsa sostenibile, ovvero una risorsa in grado di essere gestita in compliance con le policy aziendali e con la trasformazione del business. Software defined software è la prospettiva coerente con questi obiettivi e chi, tra i diversi player, sarà in grado di traslarla in soluzioni coerenti con i nuovi modelli di consumo sarà nella condizione di acquisire ulteriore market share.       
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