Puntando su una più stretta integrazione fra server e San, il vendor propone una tecnologia che intende colmare il gap prestazionale fra Cpu e unità storage.
La manifestazione
Dell Enterprise Forum, tenutasi a Francoforte, è servita al vendor per riaffermare, davanti a un nutrito pubblico di clienti e partner, la strada evolutiva tracciata da Michael Dell all’indomani dell’uscita dalla quotazione in Borsa e della ripresa diretta del controllo della società. “
Siamo sempre più una realtà proiettata nell’innovazione per le imprese di ogni dimensione – ha esordito
Aongus Hegarty, presidente di Dell Emea –
e orientata alla proposizione di soluzioni complete che integrano hardware, software e servizi”.
L’evento continentale è stato segnato da novità soprattutto in ambito
storage e di
rete. Spicca su tutte la presentazione di
Fluid Cache for San, evoluzione della tecnologia ereditata dall’acquisizione di
Rna Networks, che consente a un cluster di server di mettere in comune il proprio spazio di storage
Flash, per condividere la cache ad alte prestazioni fra le unità San del costruttore (a loro volta ereditate dall’acquisizione di Compellent). “
Quanto stiamo introducendo – ha commentato
Alan Atkinson, vicepresidente e general manager di Dell Storage –
indirizza soprattutto il tema delle performance applicative, per fornire una risposta alle realtà nelle quali sta crescendo la base di utenti che richiede scalabilità del livello di back-end dello storage. Senza trascurare la necessità diffusa di fornire rapidi tempi di risposta per aumentare la produttività”.
In base a quanto comunicato, Fluid Cache for San (che già lo scorso anno aveva visto la luce nella versione per Das) è stata testata per fornire fino a 5 milioni di Iops e letture di blocchi da 4K. “
La soluzione è progettata per rafforzare soprattutto le prestazioni delle applicazioni transazionali e quelle Vdi”, ha aggiunto Atkinson. La tecnologia si basa sui
server PowerEdge (in particolare i modelli R720 e R920) e trae vantaggio dalla presenza dei dischi Ssd Pcie integrati. Per funzionare, richiede un minimo di tre server e supporta un massimo di otto macchine, collegate con connessioni di rete ad alte prestazioni (schede a 10 o 40 Gbit/s).
Fluid Cache for San, per ora disponibile in ambienti
Linux (Red Hat e SuSe) e
VmWare, è amministrata dalla console
Storage Center, a propria volta aggiornata alla versione 6.5. La nuova versione consente a Dell di colmare un certo ritardo su alcuni fronti, come la compressione dei dati in tier 3. La tecnologia integra la replica sincrona Live Volume, per consentire di passare da un’unità primaria a una secondaria senza alcuna interruzione di servizio. Uno snapshot realizzato su una specifica unità è in grado di comprendere anche i dati che risiedono sullo spazio di Fluid Cache for San.
Le novità nella gestione e nel networking
Tra la altre evoluzioni di gamma proposte all’Enterprise Forum, si segnala anche l’aggiornamento alla versione 1.3 di
OpenManage Essentials, una soluzione agentless per il monitoraggio e la gestione dell’hardware, che ora incorpora il software di protezione dei dati
AppAssure, allo scopo di agevolare la programmazione dei backup per server, sistemi operativi, file, applicazioni e database. Il prodotto si integra anche con le appliance di sicurezza
SonicWall. All’aggiornamento si aggiunge anche una versione Mobile, per consentire l’accesso alle funzioni di amministrazione anche da uno smartphone o da un tablet in remoto, purché in possesso delle necessarie autorizzazioni.
Dal punto di vista hardware, l’evento è stata l’occasione per esibire il
Dell Networking z9500 Fabric Switch, progettato per data center da 10/40 GbE, ultradenso ed eco-energetico, con capacità evolutive in demand, in base al modello
pay-as-you-grow. Il dispositivo propone 132 porte 40 GbE, espandibili fino a 528 porte 10 GbE, con un tempo di latenza dimezzato rispetto alla precedente generazione di switch Dell.
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