Nella sede storica di Milano nasce il nuovo data center: 600 m2 espandibili, 6.000 fibre ottiche e 4 TBPS di capacità trasmissiva, efficienza energetica con un Pue di 1,25 e livelli di sicurezza elevati per erogare servizi mission critical nell’era digitale
La risposta
Fastweb al processo di
digitalizzazione in atto nel mercato è
una combinazione di infrastruttura di rete e data center per
erogare servizi innovativi mission critical ad aziende e Pubblica Amministrazione. Se
la fibra è infatti il sistema vascolare della proposta dell’operatore di telecomunicazioni,
il data center ne è il cuore pulsante. Il
pioniere delle reti in fibra ha presentato in questi giorni
il data center Tier IV nella sede storica di Milano in via Caracciolo angolo via Amari; ex centrale dell’Aem dove
nel 1999 l’operatore di telecomunicazioni ha posto le proprie radici. Un
centro tecnologico con oltre 6000 fibre ottiche, da cui si origina la rete societaria su cui oggi si va ad aggiungere il
mattone aggiuntivo del data center di nuova generazione.
Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb
La strategia della
‘fiber company italiana’, infatti, è quella di
proporre al mercato non solo infrastruttura,
fatta da km e km di fibra, ma anche servizi che possono essere sviluppati su questa dorsale portante di fibra ottica, estendendo e rafforzando la propria posizione dalle
reti di nuova generazione al data center di nuova generazione. Si perché il momento dei servizi è oggi e non domani, secondo
Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb: “Il 50% dei dati aziendali e dei sistemi applicativi sarà nel cloud entro il 2018 – ma già oggi questi servizi sono molto richiesti. Lo spostamento dei dati nel cloud sta generando un volume crescente di traffico con crescite del 300% e nel 2018 saranno 6,57 Zettabyte i dati da archiviare, mentre l’Internet of Things è una realtà. Non si può aspettare domani. E’ un’opportunità importante da sfruttare adesso e ancora di più nel futuro.”
Calcagno illustra le
caratteristiche principali del nuovo data center, inquadrandolo in un contesto più ampio.
“Alla fine del 2014 erano 400 mila le famiglie/aziende in più rispetto al 2012 con una connessione broadband. E Fastweb ne ha sfiorato i 500 mila clienti, a significare che, di fatto, negli ultimi tre anni il paese Italia è stato trainato dalle nostre reti di nuova generazione in fibra ottica. Se si guarda inoltre alle reti ultrabroaband – con connessioni da 100 MBPS in su – dei 750 mila clienti già connessi alla fine del 2014, il 70% lo era attraverso le nostre reti”.
Un futuro quello disegnato oggi da Fastweb che ha radici solide nel passato. E' in questo business dal 1999 –
38 mila km di tubi che diventeranno 43 mila entro la fine del 2016, oltre 2 milioni di km di cavo di fibra ottica, e, soprattutto,
7 città già oggi coperte dalla tecnologia FTTH – Milano, Torino, Genova, Bologna, Roma, Napoli, Bari.
“Non stiamo parlando di piani futuri ma di una realtà. Già oggi con la nostra rete ultrabroadband raggiungiamo 5,5 milioni di famiglie e aziende e il rilancio punta a un 30% di copertura della popolazione italiana - le principali 100 città - entro il 2016, in modo omogeneo con tecnologie almeno a 100 MBPS. Non ci sarà un’Italia a due velocità con cittadini di serie A e serie B, ma tutti i clienti avranno a disposizione almeno 100 Mega”, sottolinea.
E non è solo un business per le famiglie, anzi,
è un business fondamentalmente per le aziende. Come testimoniano i numeri:
a fine 2014 circa il 60% dei ricavi aziendali proveniva da una clientela business. E’ un’altra peculiarità di Fastweb:
“Difficile trovare in Europa un operatore alternativo che è stato capace di generare quasi 1 miliardo di euro di ricavi (934 milioni, ndr) sulla clientela business”, enfatizza Calcagno. Secondo il quale in Europa non esiste un operatore alternativo all’incumbent che nel tempo è riuscito a
raggiungere quasi il 25% (dal 2011 è passato da 19,1% al 24,6% del 2014), perché, pur essendo un attacker è riuscito a garantire livelli qualitativi paragonabili a quelli dell’incumbent:
“Sin dall’inizio – grazie al cospicuo investimento di 9 miliardi di euro la nostra rete e i nostri servizi sono risultati così affidabili e di qualità da interessare i grandi clienti e consentirci di presentarci al mercato come un’alternativa innovativa e credibile all’incumbent anche nel mondo aziendale”, afferma.
E oggi è tempo di una nuova sfida: “Quella di offrire infrastrutture sicure per i dati delle aziende, perché sono i dati la più grande ricchezza nell’era digitale. Realizzare data center interamente ridondati e interconnessi su rete Fastweb, con il monitoraggio integrato della sicurezza informatica, significa dotare l’Italia di una infrastruttura all’avanguardia mondiale, indispensabile per la digitalizzazione della parte produttiva del Paese”, conclude.
Il data center per i servizi cloudIl processo di digitalizzazione in atto necessita sia di connettività e di km di fibra ottica sia di luoghi dove
i sistemi informativi e le applicazioni possano essere gestiti in maniera seamless, sicura e affidabile. Tutte
caratteristiche del nuovo data center societario,
un’eccellenza tecnologica made in Italy. Ne illustra le caratteristiche principali
Mario Mella, Chief technology officer di Fastweb. “Non si tratta del primo data center di Fastweb, l’operatore ne ha altri sul territorio, ma questo è l'unico in Italia realizzato con il massimi criteri di qualità, affidabilità e sicurezza”, sostiene.
In termini qualitativi, grazie a più di
6.000 fibre ottiche attestate il centro offre una capacità trasmissiva aggregata a 4 TBPS e una potenza computazionale superiore a 200 mila GHz e fino a 400 KW per rack. Ha ottenuto
la certificazione Tier IV dall’Istituto Uptime di New York - oggi
in Europa solo 7 data center possono vantarla e 20 nel mondo – a indicare che il data center è stato concepito per applicazioni mission critical.
“E’ la prima volta che un data center ottiene questa certificazione in Italia e viene realizzato in un edificio esistente”, spiega.
Il data center “Caracciolo”,
totalmente ridondato in tutte le sue parti, è
completamente automatizzato sia in termini di gestione, monitoring, e recovery (gestisce contemporaneamente circa diecimila variabili) e offre una
continuità di servizio del 99,997% (si stimano
12 minuti all’anno di down) con
un’autonomia energetica di oltre 100 ore; qualsiasi tipo di guasto ha un ripristino automatico e soprattutto qualsiasi intervento effettuato sulle infrastrutture non ha nessun impatto sul funzionamento dei servizi IT installati nel data center. E’ stato studiato nei dettagli per quanto riguarda la
sostenibilità ambientale e l’attenzione all’inquinamento ed è alimentato con energia proveniente unicamente da fonti rinnovabili. Grazie a un innovativo sistema di raffreddamento
ha un’elevata efficienza energetica (con Power Use Effectiviness - Pue 1,25 mentre la media mondiale si attesta a 1,7) - un parametro che lo colloca tra il 6% dei data center più efficienti sul pianeta.
C’è poi il fattore distintivo della
sicurezza, che nel data center milanese si sviluppa a livello logico, fisico, e di data privacy. A livello logico
è stato creato il Soc – , il Security Operation Center, costituito interamente da personale Fastweb qualificato e operante
24 ore su 24 su 365 giorni nella sede milanese, sistema in grado di
gestire 5 milioni di eventi di sicurezza informatica in un anno. Il centro, già attivo, offre
un approccio integrato alla sicurezza per i clienti enterprise mediante una ricca suite di servizi – Ips, content filtering, application firewall, vulerability assessment, anti-DDOS, log management, data encryption, business continuity… - e offre
un monitoraggio costante dei servizi cloud e delle infrastrutture Ict dei grandi clienti. A livello di sicurezza fisica il data center è stato dotato di
sistemi antincendio, antiallagamento, gruppi di continuità, ma anche
sistemi di videosorveglianza e di controllo degli accessi di ultima generazione.
La disponibilità di un’infrastruttura ultrabroadband unita al data center consente a Fastweb di
offrire un bouquet di servizi applicativi ai clienti enterprise che spaziano dall’
housing e la co-location di server fino a
servizi cloud, di disaster recovery/business continuity, Ict outsourcing, as a service (Infrastructure as a service, Platform as a service, Communication as a service).
Il nuovo data center rappresenta
un percorso di sviluppo tecnologico importante per Fastweb, che fa leva su competenze italiane –
100 anni uomo di attività per la realizzazione in circa sei mesi e mezzo – ed è
parte di un progetto pluriennale che ha già allocato circa 25 milioni di euro di investimento e che
prevede la realizzazione di un altro data center (second site)
nel centro Italia entro la fine del 2016.