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Le soluzioni Auriga per la banca multicanale

L’esperienza di SIA e nella creazione di un ambiente di accesso bancario diversificato via Atm, internet e mobile banking

Trasformazione Digitale Cloud
Si consolida la partnership tra Auriga e SIA, gruppo italiano con vocazione internazionale che opera nel mercato del processing finanziario. Le due società stanno collaborando attivamente per estendere le funzionalità di front end del software Auriga e abilitare l’accesso al gateway dei pagamenti SIA da una molteplicità di canali (oltre al servizio Atm, implementato negli anni passati, anche tramite Internet e mobile banking). Un progetto coerente con la filosofia con cui Auriga ha approcciato il mercato nel corso degli anni sviluppando architetture distribuite e integrate per favorire l’implementazione di nuovi canali distributivi dotati di un’unica interfaccia verso i sistemi centrali. L’obiettivo? “Permettere ai clienti, come nel caso di SIA, di mettere a disposizione i building block tecnologici per la creazione di un ambiente multicanale in grado di offrire un’ampia gamma di servizi dispositivi ed informativi disponibili 24/7”, dice Vincenzo Fiore, Ceo di Auriga.    

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Il framework WWS per la multicanalità
Funzionale al conseguimento di questo obiettivo è il framework WWS di Auriga, layer applicativo di interfaccia tra i diversi canali di front-end e i sistemi di processing di SIA. “La logica di sviluppo con cui è stato creato WWS permette di ottenere l’indipendenza del core applicativo, personalizzando di volta in volta il codice client in funzione del servizio che la banca vuole implementare, spiega Fiore. In altre parole si permette di scindere la logica applicativa dall’interfaccia utente specifica del canale prescelto. Ciò permette di sviluppare in tempi brevi e mettere a disposizione dei clienti finali più e più funzioni innovative e personalizzate prevedendo una diversificazione dei pagamenti, dai ticket sanitari alle tasse universitarie, dai biglietti per le partite di calcio agli abbonamenti ai trasporti pubblici”. 

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“Grazie alla piattaforma Auriga - spiega Roberto Galli, Functional Analysis Manager della Divisione Financial Institutions di SIA - mettiamo le banche nella condizione di valorizzare i progetti innovativi, rivisitando in modo più razionale ed efficiente i modelli tradizionali”. “Il concetto, aggiunge Fiore, è quello di demandare al canale self-service tutte le operazioni di cassa o sportello per permettere al personale di filiale di dedicare la totalità del proprio tempo ad attività di vendita e di consulenza in favore del cliente. A tutto vantaggio di quest’ultimo che, oltre a godere di una maggiore attenzione all’interno della filiale, può autonomamente fruire, come nel caso dello sportello automatico, sia dei servizi tradizionali sia di quelli più innovativi, come il prelievo senza carta, la stampa assegni e l’aggiornamento dei libretti di deposito”.

“Abbiamo messo a punto una piattaforma integrata per consentire a banche e imprese di implementare nuove modalità di accesso, racconta Galli. L’obiettivo è assicurare infatti un’ampia gamma di servizi transazionali attraverso un ambiente multicanale. Lo sforzo è stato quello di industrializzare la soluzione prevedendo una serie di building block che si interfacciano tra loro secondo una logica standard. Per SIA significa permettere a ogni cliente l’interfacciamento rapido verso il back end abilitando di volta in volta più canali di accesso ai servizi bancari. In caso quindi di acquisizione di un nuovo cliente, rispettando gli standard esistenti, si deve soltanto configurare il gateway con il nuovo canale”.

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L’innovazione del sistema bancario
Il valore di fatturato complessivo di Auriga è nell’ordine di 20 milioni di euro di cui il 20% generato sul mercato internazionale. Per il nuovo anno fiscale la crescita prevista è del 25%. “La crisi che sta vivendo il sistema bancario, spiega Fiore, ha spinto le banche a investire maggiormente in innovazione, ricercando quelle soluzioni ottimali per razionalizzare l’esistente e al tempo stesso creare nuove opportunità di business. Da una parte estendere e valorizzare gli accessi in una logica multicanale, dall’altra strutturare al meglio la presenza fisica sul territorio”.

Abilitare, quindi, internet e mobile banking dando pieno supporto alla molteplicità di dispositivi con cui oggi si è in grado di interfacciarsi alla banca e al tempo stesso creare i presupposti per una spinta verso l'automatizzazione della filiale in un’ottica self service. La nuova generazione di ATM self service consente di avere a disposizione un numero di operazioni e inquiry che tendono a replicare quanto è oggi disponibile fare tramite home banking.

“Per molti anni si è continuato ad affermare che il costo bancario dell’Italia era troppo costoso, dice Fiore. La situazione oggi è molto migliorata, grazie alla proliferazione di servizi virtual banking e self service bancario. D’altra parte, una banca retail non può rinunciare alla presenza sul territorio. Ma in base a una serie di criteri di ottimizzazione, può prevedere, per esempio, un’automatizzazione più avanzata in quelle agenzie dove l’affluenza è più elevata, velocizzando le operazioni, oppure presidiare nuove aree dove non ha senso aprire una filiale. Non si devono poi dimenticare tutte le opportunità conseguenti l’associazione del mobile al mondo self service. Il prelievo cardless via mobile app così come servizi in real time per la rilevazione della filiale più vicina e i servizi attivi sui dispositivi self-service in quel momento”.

In definitiva, quello di cui parla Fiore è un percorso di trasformazione digitale che permette alle banche di essere più competitive, liberando risorse una volta impegnate esclusivamente in attività di cassa privilegiando, invece, attività commerciali e di consulenza. “Un percorso non più rinviabile, perché la concorrenza è dietro ogni angolo, si pensi alla sfida che oggi riveste tutta la competizione sollevata dalle fintech. Credo che la sfida consista nel ristrutturare la presenza bancaria secondo un profilo digitale, rendendo possibile abilitare operazioni una volta eseguibili soltanto in filiale attraverso una diffusa capacità di interazione con i clienti sfruttando la logica della multicanalità”.

Ma questa è solo la premessa. “Il nuovo valore deriva dalla capacità di sfruttare le informazioni generate dall’operatività digitale del cliente per offrire nuovi servizi andando ad incrementare il business. Le banche dovranno imparare a conoscere i clienti seguendo più o meno lo stesso identico modello delle internet company”. Cambia, nello stesso tempo, la tipologia del traffico generato dalle interazioni. “La diversa operatività concessa dalla multicanalità e da servizi automatizzati evoluti in filiale porta non solo ad un aumento dei volumi delle transazioni, ma attraverso l’analisi delle stesse ad un aumento della conoscenza del cliente al fine di proporre servizi personalizzati. Significa, avere opportunità di generare nuovo business. Centrale per il raggiungimento di questo obiettivo sarà l’analisi e il monitoraggio dei servizi. In questo contesto, conclude Fiore, business intelligence e analytics costituiscono la nuova frontiera del banking digitale”.
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