Secondo l'ultimo rapporto “Visual Networking Index” pubblicato da Cisco, il video su Internet rappresenterà l'82% del traffico globale entro il 2020
Pubblicato da Cisco l'ultimo “Visual Networking Index”, rapporto annuale sull'andamento e le prospettive nei prossimi cinque anni delle infrastrutture di rete. Si conferma una tendenza già ampiamente evidenziata negli scorsi anni, ovvero una
costante e progressiva affermazione ed estensione dei servizi e dei contenuti video, che continueranno ad essere le applicazioni dominanti, così come un deciso incremento di connessioni e traffico generato dall'integrazione in rete di dispositivi e oggetti legati alla dimensione dell
'Internet of Things. Il video su Internet rappresenterà l'82% del traffico Internet globale entro il 2020, rispetto al 63% nel 2015.
Il futuro da qui a quattro anni sarà dominato dai contenuti on demand e dallo streaming, mentre non solo più YouTube ma anche Facebook e Twitter (ancor più di quanto non accada già oggi) diventeranno soggetti produttori e “spacciatori” di video. E anche la Tv viaggerà sempre di più attraverso la Rete.
Per l'anno
2021, Cisco quantifica in
3,3 zettabyte la dimensione dell'universo digitale, cioè dei dati tramessi via Web fra individui, Pc, dispositivi mobili, oggetti dell'Internet of Things. Si tratta di un volume
triplo rispetto a quello attuale, e che corrisponderà a grandi linee a una media mensile di 61 GB di dati pro capite (oggi sono circa 24 GB).
Aumenterà non solo la “produzione” del singolo, ma anche il numero di individui connessi alla Rete: dal 44% della popolazione mondiale misurato nel 2016, al 58% stimato per il 2021. Il futuro sarà diverso da un'area geografica all'altra, ma in generale tutti quanti tenderemo a
possedere più dispositivi connessi, passando dalla media attuale di 2,3 a persona a 3,5.
Oltre alla responsabilità umana, parte del traffico dati sarà dovuto agli
oggetti IoT: su 27 miliardi di dispositivi connessi, 13,7 miliardi rientreranno nella famiglia dell'Internet delle cose. Il settore dell'healthcare – terminali di telemedicina, robot da compagnia, ma anche semplici oggetti indossabili per il monitoraggio della salute – trainerà questa crescita.
Lunga vita al WiFi Nonostante la prevista evoluzione delle reti mobili, con l'avvento del 5G, fra quattro anni il
WiFi sarà ancora la tecnologia responsabile della maggior parte del traffico mondiale, il
53%. Alle reti cellulari spetterà un 20%, agli accessi cablati il 27%. Secondo i calcoli di Cisco, il primo utilizzatore del WiFi sarà la
Cina, dove si conteranno 170 milioni di access point, e seguiranno gli Stati Uniti con 86 milioni. Globalmente, i punti di accesso domestici o pubblici saranno 541,6 milioni.
Il mondo va in diretta.
l contenuti video non solo si guadagneranno sempre più spazio, passando dal rappresentare il 73% (nel 2016) all'82% del traffico Internet complessivo (nel 2021). Cambierà anche il peso specifico delle diverse componenti, perché le trasmissioni in
diretta streaming cresceranno del 15% annuo, fino a rappresentare il
13% del traffico video globale. Percentuale ancora piccola, forse, ma non se si pensa che la modalità di fruizione delle dirette è legata a esigenze di compressione dati (sia per garantire fluidità di visione, sia per ottimizzare i consumi su dispositivi mobili).
Sull'altro piatto della bilancia ci sono invece le risoluzioni sempre più elevate dei video on demand, proposti da piattaforme come Netflix e Amazon Prime Video. Film, telefilm, programmi di approfondimento o intrattenimento viaggeranno sempre di più sul protocollo Ip, in parte sfruttando gli schermi delle smart TV e – scommette Cisco – mettendo i bastoni fra le ruote ai canali televisivi premium tradizionali.
Un'Italia più connessa e più veloce Da qui a quattro anni, anche in Italia navigheremo sul Web più velocemente, ci destreggeremo fra un maggior numero di dispositivi, consumeremo molti più dati attraverso la fruizione video e il gaming. A detta di Cisco, fra il 2016 e il 2021 nello Stivale il traffico Internet su contenuti video sarà quadruplicato, fino a una media mensile nazionale di 2,2 Exabyte; rappresenterà, inoltre, il 79& del traffico Web complessivo.
All'alba del nuovo decennio, vivremo inoltre in un'Italia più connessa. Dal 65% misurato nel 2016, cinque anni dopo la percentuale di popolazione collegata a Internet sarà salita al 73%, mentre la media di dispositivi e connessioni pro capite passerà da 4,9 ad addirittura 8,4. La velocità media di accesso alla Rete salirà anch'essa, da 10,8 a 24,3 Mbps, mentre il traffico mensile a persona risulterà quasi triplicato (da 17,3 a 49,7 GB). Non cambierà drammaticamente la percentuale di traffico Ip sostenuta dal WiFi (salirà dal 53% al 57% del traffico Ip complessivo), mentre quella veicolata da reti fisse e cablate scenderà di dieci punti (dal 37% al 27%).
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