Mentre stiamo chiudendo il numero di ImpresaCity che avete per le mani, Amazon – quella dei pacchi, non quella del cloud – è finita sotto i riflettori per una serie di vicende che riguardano anche la sua IT. Un articolo del New York imes ha raccontato i casi di diversi dipendenti Amazon che negli USA hanno subito disagi, anche gravi, per il cattivo unzionamento delle applicazioni legate alla gestione delle risorse umane. In particolare, le procedure e i oftware legati alla gestione dei permessi. Un numero imprecisato ma rilevante di dipendenti si è trovato con stipendi ridotti o sospesi perché i permessi non venivano correttamente registrati e la relativa documentazione andava di atto perduta. I mancati pagamenti hanno causato seri problemi a catena, in una società come quella statunitense che lascia poco margine a chi, anche solo per sbaglio, perde il suo stipendio. Una investigazione interna avviata da Amazon stessa, dopo che una dipendente esasperata aveva scritto direttamente a Jeff Bezos per segnalare le sue difficoltà, ha rilevato la dimensione del problema e ha provveduto a risolvere i vari casi uno per uno, compensando i dipendenti coinvolti. E a iniziato una non altrettanto breve revisione dei suoi processi e dei software HR. Il caso fa scalpore perché iguarda una delle aziende simbolo dell’economia mondiale, il secondo datore di lavoro privato degli Stati Uniti. Ma la piacevole pubblicità che l’azienda ha ricevuto deriva da un problema che i CIO di molte imprese...