I ricercatori Ibm hanno annunciato nuovi risultati nelle prestazioni dei dispositivi di quantum computing, che potranno accelerare la realizzazione di un vero e proprio computer quantistico. Per applicazioni specifiche, il quantum computing, che sfrutta il comportamento quantomeccanico della materia di base, potrà fornire una potenza di calcolo ineguagliata dai supercomputer attuali. Utilizzando svariate tecniche, i ricercatori Ibm hanno stabilito tre nuovi record per la riduzione degli errori nei calcoli elementari e per la conservazione delle proprietà quantomeccaniche nei bit quantistici (qubit), le unità di base che trasportano le informazioni nel quantum computing. Inoltre, Ibm ha scelto di impiegare qubit superconduttori, che sfruttano le tecniche di microfabbricazione sviluppate per la tecnologia del silicio e che forniscono un potenziale di scalabilità e di fabbricazione fino a migliaia o milioni di qubit. I risultati sono stati presentati in occasione dell'incontro annuale dell'American Physical Society, tenutasi dal 27 febbraio al 1 marzo 2012 a Boston, Massachusetts. Le proprietà speciali dei qubit consentono a un computer quantistico di svolgere contemporaneamente milioni di operazioni, mentre un computer desktop può in genere gestire solo una piccola quantità di calcoli alla volta. Ad esempio, i bit di informazioni contenuti in un singolo stato a 250 qubit è superiore al numero di particelle esistenti nell'universo. Queste proprietà avranno vaste implicazioni soprattutto nel campo della crittografia dei dati, dove i computer quantistici potrebbero gestire grandissimi numeri, come quelli utilizzati per codificare e decodificare le informazioni sensibili. Numerose altre applicazioni potrebbero comprendere la ricerca in database di informazioni non strutturate, l'esecuzione di una serie di attività di ottimizzazione e la soluzione di nuovi e interessanti problemi matematici.
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