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In Italia 31mila imprese in più tra aprile e giugno 2012

Considerando il tasso di crescita, a tenere è soprattutto la voglia d'impresa delle regioni del Centro che, con un aumento dello 0,68%, vedono aumentare la platea imprenditoriale di 8.793 unità.

Tecnologie
Malgrado tutto, l'Italia delle imprese – pur non brillando - tiene. E' il messaggio che proviene dalla lettura della dinamica della nati-mortalità del sistema produttivo nazionale nel II trimestre dell'anno, fotografato da Movimprese.
Pur in una situazione di grande difficoltà del sistema Paese, tra aprile e giugno hanno aperto i battenti 103.785 imprese, meno di quanto registrato nello stesso trimestre dei 2 anni scorsi, ma meglio di quanto si è verificato nel 2009. Sono state, invece, 72.220 le attività che hanno cessato di esistere nello stesso periodo, 4.570 in più dello stesso trimestre del 2011. Per ritrovare un risultato così negativo, bisogna tornare ad aprile-giugno 2008.
Dopo il calo registrato a inizio anno, quindi, le imprese italiane tornano a sfiorare i 6,1 milioni di unità. Sono, infatti, 6.094.109 le imprese iscritte nel Registro delle Camere di commercio alla fine di giugno.
Il bilancio dei dati del Registro delle imprese, elaborati da Infocamere, la società di informatica delle Camere di Commercio italiane, resta quindi positivo: 31.565 le imprese in più nel Registro delle Camere di commercio, con un incremento dello stock pari al +0,52% in tre mesi.  
"Le 31mila imprese in più, pur in un periodo così difficile, dimostrano quante energie e intelligenze abbia il nostro Paese", ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. In molti si chiedono se la crisi in atto non investa anche il nostro modello di sviluppo, fondato su una imprenditorialità diffusa. La nostra risposta è "no". Il modello è ancora valido e può assicurare un futuro al Paese. E' però altrettanto vero che c'è bisogno di una "manutenzione straordinaria" della nostra struttura produttiva, promuovendo la modernizzazione delle imprese nei settori tradizionali, ancora oggi protagonisti del nostro export. Le Camere di commercio, oggi come 150 anni fa, intendono contribuire a disegnare politiche di sviluppo a misura di impresa e a metterle in atto. E' questo il traguardo ambizioso del programma di iniziative per il prossimo triennio, focalizzate su sei obiettivi: internazionalizzare ancora di più le imprese; migliorarne l'accesso al credito; rendere il contesto sempre più favorevole agli operatori economici; sostenere l'occupazione e l'innovazione; tutelare la qualità e la tracciabilità dei prodotti; valorizzare le eccellenze del territorio".
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