+3,1% le imprese italiane attive nella lavorazione del caffè. +24,6% l'export in un anno e +44,1% l'import. Prime province: Napoli, Palermo, Roma, Bari e Catania.
Secondo un'elaborazione della Camera di commercio di Milano (sui dati del registro delle imprese al primo trimestre 2012 e 2011 e Istat relativi a 2010 e 2011), sono 1.112 le imprese italiane attive nella lavorazione del caffè, tè e altri infusi, in crescita dello 0,6% in un anno. Lavorano principalmente caffè (734 imprese), settore che cresce del 3,1% dal 2011 e si concentra tra Campania (83 imprese attive), Lombardia (82), Toscana (74) e Sicilia (70). Tra le province, per numero complessivo di imprese, è in testa Napoli (66 imprese, il 5,9% del totale nazionale), seguita da Palermo (48), Roma (45), Bari (40) e Catania (39). Milano è sesta con 36 imprese attive, il 3,2% nazionale. Nel 2011, è stato importato caffè per oltre 1,4 miliardi di euro ed esportato per quasi 900 milioni (+44,1% l'import e +24,6% l'export rispetto al 2010). Ma da dove arriva il caffè che viene lavorato in Italia? Il caffè non torrefatto e non decaffeinizzato viene importato principalmente dal Brasile (43,5%), dal Vietnam (12,4%) e dall'India (11,1%). Quello invece decaffeinizzato proviene quasi totalmente dalla Germania (94,9%). È principalmente svizzero (il 71,5%) il caffè torrefatto che arriva nel nostro Paese. Ma il caffè lavorato in Italia è apprezzato anche all'estero: nel 2011 l'Italia ha esportato caffè torrefatto (non decaffeinizzato) per un valore di quasi 834 milioni di euro, destinato soprattutto a Germania (15,3%), Francia (13,4%) e Austria (7,7%).
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