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Lavoro: la Lombardia rimane la terra delle opportunità

Anche in tempo di crisi un'assunzione su sette è di difficile reperimento. E per trovare lavoro la "spintarella" funziona ancora in oltre la metà dei casi.

Tecnologie
La Lombardia resta la terra delle opportunità per chi cerca un lavoro nel Bel Paese: nel 2012 un lavoratore su sei tra i nuovi assunti in Italia sarà proprio in Lombardia, con quasi 100.000 nuove assunzioni previste per il 2012 sulle oltre 631.000 previste nella penisola con un saldo che seppur negativo (-0,7%) è migliore del dato italiano (-1,1%).  
A dirlo è uno studio della Comera di Commercio di Monza e Brianza
Ma anche in tempo di crisi e di cassa integrazione, è difficile trovare il candidato giusto: accade sia in Italia per il 16,1% delle nuove assunzioni, in Lombardia per il 15,2% delle nuove assunzioni e a Monza e Brianza per il 13,8% delle assunzioni non stagionali per il 2012.In Lombardia i servizi rimangono il settore che risente meno della crisi del mercato del lavoro con un tasso di variazione occupazionale del -0,4% a fronte del -1,1% dell'industria: tradotto in termini di nuovi ingressi nel mondo del lavoro significa che nel 2012 le imprese dei servizi in Lombardia prevedono 74 mila nuove assunzioni.
In particolare maggiori opportunità verranno dai servizi avanzati di supporto alle imprese che con un saldo di +1,3% richiederanno 5.860 nuovi posti di lavoro, seguono i servizi in ambito sanitario, sociale e alla persona che con saldo di  +0,2% offriranno  oltre 7.200 posti di lavoro e quelli  informatici e delle telecomunicazioni che  con un saldo +0,2% andranno incontro a circa  3.500 nuove assunzioni.
E per trovare lavoro la "spintarella" funziona ancora in oltre la metà dei casi: per le imprese della Lombardia il 43,6%  delle selezioni di personale avviene per il tramite di conoscenza diretta e per  il 12% attraverso le segnalazioni di conoscenti e fornitori, anche se ne fa meno ricorso rispetto al resto della penisola, dove tra conoscenze dirette e segnalazioni la percentuale sale al 61%.
Le "conoscenze" funzionano soprattutto nelle piccole e medie imprese, pochissimo in quelle oltre i 50 dipendenti.
In Lombardia la laurea può fare ancora la differenza, più che nel resto del Paese: qui al 19,3% delle nuove assunzioni per il 2012 è richiesto il diploma di laurea, nel resto del Paese il dato si ferma al 14,5% e rispetto al 2011 i laureati sono più richiesti (17,5%).
"Il tema del lavoro é decisivo e va di pari passo con il sostegno alle piccole e medie imprese che devono essere supportate attraverso una serie di misure per incentivare le nuove assunzioni, nodo strategico per la ripresa del mercato interno e per attrarre investimenti anche dall'estero. - ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza - E' pur vero che oggi l'orizzonte di riferimento per il lavoro dei giovani si è ampliato  oltre la dimensione locale e ha valicato i confini nazionali. Per questo, accanto a misure che favoriscano le assunzioni da parte delle aziende con misure fiscali più favorevoli, sono anche necessarie infrastrutture a supporto della mobilità dei lavoratori che colleghino il Paese all'Europa e al mondo."
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