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Lombardia. La crisi in Regione rischia di peggiorare le difficoltà economiche

Lombardi sfiduciati dalla politica più degli italiani, il 93% chiede taglio ai costi. Imprese: la crisi si sente, ma si avvertono anche i primi lievi segnali di ripresa.

Tecnologie
Cresce in questi ultimi giorni la sfiducia di milanesi e lombardi verso la politica rispetto al dato italiano (fonte: Camera di commercio - Voices from the Blogs- Università degli Studi di Milano) e gli imprenditori sono più preoccupati per l’economia del Paese che per gli affari (fonte: Camera di commercio - ISPO di Mannheimer).
Un calo di fiducia proprio nel momento in cui si avvertivano i primi timidi segnali di ripresa, nel contesto di una crisi che intacca soprattutto fatturato, ordini, tempi di pagamento e che colpisce di più le piccole imprese.
Il 90% dei milanesi infatti dà un giudizio negativo della politica, superiore al dato italiano di 4 punti (86,1%) mentre in passato le due percentuali erano simili. Ancora di più e quasi la totalità, il 92,8% (+8% rispetto a  giugno) vuole ridurre i costi della politica (Fonte: Camera di commercio di Milano attraverso Voices from the Blogs, www.voicesfromtheblogs.com, osservatorio dell’Università degli Studi di Milano).
Comunque a settembre per la prima volta da cinque mesi a questa parte gli imprenditori milanesi si mostrano in maggioranza ottimisti sul futuro della situazione economica della propria impresa: +2 nell’indice (ottimisti: 47%, pessimisti: 45%) rispetto al -8 di giugno. Ma gli imprenditori sono più preoccupati per il Paese che per gli affari: 57% per l’economia italiana e 45% per l’impresa sono le rispettive prospettive di peggioramento per l’anno prossimo (Monitor ISPO di Mannheimer per la Camera di Commercio di Milano).
Il 2012 è stato comunque un anno difficile per le imprese milanesi: 6 imprese su 10 hanno visto ridursi ancora il fatturato. Le aree più critiche sofferte da circa una impresa su due sono costi, tempi di pagamento, ordini, fatturato.
E tra le più colpite ci sono le piccole imprese e così la percentuale di imprenditori contenti di condurre un’azienda di piccole dimensioni scende dall’anno scorso ad oggi di 5 punti (dal 43% al 38%), anche perché cresce la preoccupazione di non avere sufficiente potere contrattuale, specie nell’accesso al credito (18%: +7 punti rispetto all’anno scorso) e nel sostegno dalle istituzioni (15%: +4 punti). Cresce la voglia di essere in rete (di impresa): sia per abbattere i costi e per essere più competitivi (17%: +4 punti in un anno) sia per condividere risorse e conoscenze facendo squadra (15%: +5 punti).
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