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A Milano cala il lavoro dipendente, ma cresce il lavoro nelle imprese

Meno opportunità per giovani e donne. La professione più richiesta: il commesso.

Tecnologie
Saranno 20.400 i contratti di lavoro attivati dalle imprese in provincia di Milano, nel primo trimestre 2013 a cui si contrappongono circa  15.300 "uscite" (dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi), da cui deriva un "saldo" positivo superiore alle 5.000 unità. La maggior parte sono assunzioni di personale dipendente (11.000 unità, il 54% del totale), poi circa 3.000 contratti in somministrazione (i cosiddetti "interinali"), pari al 15% del totale, circa 3.500 contratti di collaborazione a progetto (il 17%) e altri 2.900 contratti relativi ad altre modalità di lavoro indipendente (il 14%).
La componente penalizzata è però quella del lavoro dipendente, per la quale si prevedono, nell'arco del trimestre, 11.000 assunzioni e circa 12.800 uscite, vale a dire circa 1.800 posti di lavoro in meno.  
I dati emergono da una elaborazione della Camera di Commercio di Milano, sui dati Excelsior - Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro relativi alle previsioni di assunzioni delle imprese di Milano e provincia per il primo trimestre 2013. In un caso su tre cercasi lavoro qualificato.
Circa il 30% delle assunzioni programmate dalle imprese milanesi nel 1° trimestre 2013 (3.300 unità in termini assoluti) riguarderà profili "high skill", ossia dirigenti, specialisti e tecnici. Questa quota risulta superiore alla media regionale (28%) e supera nettamente quella nazionale (20%).  
In questo trimestre, però la quota di assunzioni rivolte ai giovani con meno di 30 anni si attesta attorno al 26% del totale, circa 10 punti in meno rispetto al trimestre precedente. Considerando però le assunzioni per cui l'età non è un requisito importante e ripartendole proporzionalmente fra le due classi di età (meno di 30 anni e più di 30 anni) , le opportunità per i giovani sono in realtà più ampie di quelle indicate, e si stima che potranno raggiungere il 47% delle assunzioni totali (contro il 61% circa del trimestre precedente).
Per quanto riguarda il genere, tenendo conto delle assunzioni per cui le imprese considerano uomini e donne ugualmente adatti a esercitare la professione e ripartendole in proporzione a quanto espressamente dichiarato, le "opportunità" per le donne in provincia di Milano risultano pari al 46% del totale, circa 14 punti in meno rispetto a tre mesi prima. 
Tra le professioni più richieste spiccano i commessi e altro personale qualificato nelle attività commerciali, con 2.110 assunzioni previste. Poi ingegneri e specialisti in discipline scientifiche (1080) e  operai metalmeccanici ed elettromeccanici (730), due profili  piuttosto difficili da reperire (problemi di reclutamento sono attesi per circa il 40% dei casi).
Difficoltà analoghe anche nel reperimento di cuochi e camerieri (710). Per gli specialisti e tecnici amministrativi, finanziari e bancari (640) si registrano ridotte difficoltà di reperimento pur in presenza di un peso significativo riguardante il requisito di una esperienza specifica.
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