Hp, Canon ed Epson hanno chiuso negativamente il 2012, mentre l’unica azienda a crescere è stata Brother.
Hp, Canon ed Epson rappresentano i tre quarti del mercato delle stampanti e quando tutte sono in calo, l’intero comparto non può che risentirne negativamente. Secondo Idc, questo è accaduto nel 2012, con particolare accentuazione nell’ultima parte dell’anno.
Nel quarto trimestre, infatti,
sono state vendute 31 milioni di stampanti, con un calo dell’11,2% rispetto a un anno fa. Sul periodo dei dodici mesi, il comparto ha subito un regresso del 10% in rapporto al 2011.
Fra i fatti singolari, si segnala come
i sistemi multifunzione laser hanno segnato il primo regresso in dicembre (-1%) e questo, secondo l’analista, evidenzia come la crisi abbia investito anche un comparto tradizionalmente vivo, con crescite sempre a due cifre in passato.
Fra le aziende sono state
le stampanti laser monocromatiche a mostrare l’andamento migliore, avendo guadagnato due punti di mercato e rappresentando il 27% delle vendite dell’ultimo trimestre 2012. In calo, invece, i prodotti laser a colori, che hanno perso l’11% e rappresentano solo il 9% del totale. Ma
il declino più pesante spetta alla tecnologia ink-jet, che rappresenta i due terzi del mercato globale (64%), con 19,8 milioni di unità. Il segmento ha ceduto il 14%, trascinando tutta l’industria verso il basso.
Hp occupa ancora il primo posto a livello mondiale, con il 41,5% delle vendite totali del 2012, che corrispondono a 44 milioni di unità. Le vendite, però, sono calate del 16%. In seconda posizione, resiste
Canon, con 23 milioni di stampanti vendute. Per questo costruttore il calo si è limitato allo 0,8% e nell’ultimo trimestre si è addirittura registrata una crescita del 7%. Il podio si completa con
Epson, che ha subito un regresso del 5%, con 16,8 milioni di pezzi venduti. Al quarto posto sale invece
Brother, l’unica azienda ad aver registrato una crescita (del 6,7%) nel 2012. cosa che la vale il sorpasso su
Samsung.
Per il 2013, Idc si attende un lento recupero, senza però pensare a crescita in doppia cifra.
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