Se il colosso di Mountain View non modificherà le proprie politiche sulla privacy come richiesto, potrebbe dover scontare pesanti provvedimenti
Come già scritto in passato, da un anno
Google è sotto inchiesta da parte dell'autorità garante della privacy francese, il
CNIL, che ha ricevuto l'incarico dalle autorità europee di vagliare la sua posizione in merito alla normativa europea.
Da quando ha cambiato le sue
norme sulla privacy, infatti, Google è accusata di non garantire a sufficienza la privacy degli utenti, e sono stati chiesti
chiarimenti sul modo in cui i dati vengono aggregati tra i vari servizi e
modifiche ai regolamenti che prevedessero tempi specifici di
ritenzione dei dati.
Dal canto suo Google, pur
dialogando con il CNIL, è rimasta ferma sulla sua posizione, secondo cui le proprie norme sono
già compatibili con la normativa europea.
Ora però si arriva al dunque: i
quattro mesi concesso a Google per chiarire e adeguare le proprie norme sono
scaduti, e il CNIL ha già fatto sapere con un
comunicato stampa, che le risposte avute da Google non sono considerate soddisfacenti.
Pertanto, nei prossimi giorni le autorità garanti della privacy di 29 paesi europei si riuniranno per coordinare
misure repressive contro Google, da applicarsi
prima dell'estate.
Si avvicina dunque un nuovo fronte di
scontro con l'Europa, mentre Google è ancora sotto inchiesta a Bruxelles per il rispetto della
normativa antitrust.
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