Grazie ad un protocollo d’intesa firmato con il ministero dell’Ambiente, l’Esposizione Universale lascerà in eredità un polo internazionale di studio sull’ecologia e la sicurezza alimentare. “Il centro sarà un'infrastruttura che rimarrà dopo l’Expo per la comunità internazionale”, ha spiegato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. L’International Center Food and Environment Security (CF&E) sarà un centro permanente di ricerca scientifica per la nutrizione e lo sviluppo sostenibile, un punto di riferimento per gli studiosi e gli esperti di tutto il mondo in cui approfondire e sperimentare nuove soluzioni per risolvere i più urgenti problemi legati all’ambiente e allo squilibrio di risorse energetiche e alimentari tra Nord e Sud del pianeta.
“Ci eravamo posti l’obiettivo di qualcosa che non finisse con l’Expo - ha dichiarato l’AD Giuseppe Sala -. Il Centro sarà aperto agli enti locali, alle università e agli istituti che vorranno partecipare”. Tra i principali compiti del Centro, quello di valorizzare programmi di sviluppo sostenibile a livello internazionale e di diffondere conoscenza e informazione. Si farà, infatti, promotore di progetti di formazione sulla sicurezza alimentare e ambientale per i Paesi in Via di Sviluppo, realizzati dal Ministero dell'Ambiente, coinvolgendo agenzie e organizzazioni internazionali - dalla Fao all'Unesco – nonché fondazioni e imprese.
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