Una ricerca di Booking.com Business identifica la principali cause di stress collegate ai viaggi di lavoro
Tra sistemi di
telepresence e meeting virtuali i
viaggi di lavoro sono una eventualità più rara che in passato. Molti noi comunque continuano a viaggiare per lavoro e, a quanto pare, nessuno riesce a evitare che questo sia causa di
stress. Ognuno a suo modo: una ricerca di Booking.com Business ha evidenziato che il 35 percento dei professionisti trova stressanti i viaggi di lavoro, o meglio qualche aspetto o contrattempo che può verificarsi in trasferta.
Causa principale di stress sono ovviamente
ritardi e cancellazioni nei voli. Lo segnalano praticamente quattro lavoratori su dieci (il 41 percento del campione globale). La percentuale aumenta (53 percento) tra i lavoratori del settore non profit e delle ONG. Ovviamente non si possono prevedere eventi imprevedibili come questo, si può solo cercare di evitarli riducendo il numero di scali previsti nel nostro itinerario.
La seconda causa di stress nei viaggi di lavoro è molto da Terzo Millennio. Un viaggiatore business su tre (il 33 percento del campione) considera
l’inaffidabilità del WiFi un fattore di stress e la percentuale aumenta tra chi lavora nelle vendite (43 percento) e nel settore legale (41 percento).
L'assenza di un
WiFi adeguato è l'unico vero problema "tecnologico" che emerge dall'analisi di Booking.com Business: le altre principali cause di stress in viaggio sono condivisibili da chiunque e non toccano solo i viaggi di lavoro. Il 30 percento del campione teme di
ammalarsi in viaggio e la stessa percentuale considera stressante
non conoscere la lingua del luogo dove si trova, in particolare in un contesto lavorativo. La "top 5" delle cause di stress in viaggio è chiusa dalla paura di
dimenticare di portare con sé qualcosa di essenziale, paura che colpisce il 28 percento del campione.
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