Non accadrà oggi, nè tanto meno domani, ma non passerà molto tempo prima che la competizione alimentata dall'effervescente mercato delle fintech si imponga come un vero mercato alternativo al circuito mainstream. Carte di credito, assicurazioni, investimenti: il pacchetto di servizi che oggi gestiscono le banche potrebbe diventare il business di grandi e piccole finanziarie tecnologiche mettendo progressivamente in discussione il già precario equilibrio del settore.
Ma le banche non stanno certo a guardare. Secondo una ricerca Vmware, oltre il 50 per cento degli intervistati si aspetta che il proprio istituto integri nei propri sistemi tecnologie come app mobili, Api, intelligenza artificiale, blockchain, autenticazione biometrica e realtà aumentata. In particolare, due banche su tre con asset superiori ai cento miliardi di dollari stanno già oggi implementando il paradigma blockchain.
L’obiettivo di questi investimenti è chiaro: diventare leader nella digitalizzazione e integrare sempre più il canale fisico con quello digitale. La questione per le istituzioni finanziarie non è infatti più “se investire nella tecnologia”, ma quanto velocemente farlo per non finire, come spesso si dice, disrupted.
Secondo l’indagine, condotta da SourceMedia Research a giugno 2017 su 166 professionisti del settore che lavorano in banche con almeno 15 miliardi di dollari di asset, il 78 per cento degli intervistati afferma che il voice-based banking alimentato dall’intelligenza artificiale ha il potenziale per trasformare le interazioni con la clientela retail, mentre l’81 per cento degli istituti con oltre cento miliardi di dollari di asset sta implementando tecnologie cloud.
Fra le banche che attualmente stanno prendendo in considerazione, testando o implementando aggiornamenti di sicurezza, programmi di modernizzazione dei data center, soluzioni cloud e innovazioni Fintech, almeno il 73 per cento prevede che le iniziative abbiano un impatto moderato o alto nei prossimi dodici mesi.
Non mancano però le sfide. Tra i principali ostacoli segnalati dagli intervistati spiccano l’integrazione di nuove tecnologie nelle piattaforme esistenti e l’aggiornamento dei sistemi legacy. Il 46 per cento del campione sostiene che le infrastrutture già presenti abbiano un certo impatto sulla capacità delle loro aziende di lanciare nuovi prodotti. Circa la metà di chi la pensa in questo modo afferma inoltre che, per cercare di risolvere il problema, le banche sono impegnate nella modernizzazione del data center (52 per cento) e nei progetti cloud (48 per cento).
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