Come garantire una customer experience always on, ottimizata ed efficiente, indipendentemente dal dispositivo di accesso e dall’eterogenea dimensione di network utilizzati
Garantire qualità di servizio in termini di
performance di rete e applicative. Un tema che è stato sempre all’attenzione di qualsiasi organizzazione IT e che oggi, attualizzato a una dimensione di business digitale, acquista una rilevanza ancora superiore.
Significa poter garantire una
customer experience always on indipendentemente dal dispositivo di accesso e dall’eterogenea dimensione di network utilizzati. In altre parole: assicurare l’ottimizzazione delle performance in un contesto complesso dove traffico alimentato da nuove emergenti applicazioni digitali è associato a risorse cloud e on premise e a reti ibride di tipo geografico, locale, Wi-Fi e mobile.
Un’esigenza che non poteva essere sottovalutata da coloro che si sono da sempre occupati di network e application performance managament. E’ il caso di
Riverbed, società che vanta un installato globale di 27 mila clienti, che ha ora impostato la propria logica di sviluppo introducendo il concetto di
Digital Experience Management con l'intento di fornire visibilità e minotraggio su tutto lo stack tencologico, cloud on prem e hybrid, che sovrintende la user experience in ambito B2B o B2C .
E’ in questi termini che si pone la nuova versione di
SteelCentral:
monitorare e analizzare la digital experience in una dimensione end-to-end da un’unica console operativa assicurando l’ottimizzzazione del funzionamento di ogni singola risorsa che concorre alla fruzione del servizio, dai dispositivi alle applicazioni, dall’infrastruttura computazionale e di rete.
Come affermato da
Gilles Azoulay, Regional VP South Europe di Riverbed e Vittorio Carosone, Regional Director di Riverbed Italia, per ottenere una gestione ottimale della digital experience in ambienti cloud e ibridi appare ormai scontato che le aziende debbano ripensare la gestione del networking in un’ottica software defined superando gli ostacoli che pone l’esistenza di ambienti legacy.
Lo rivelano i risultati dell’indagine
Globale Future of Networking condotta da Riverbed, che ha coinvolto mille IT decision maker a livello mondiale. I dati evidenziano infatti che il 93% prevede di migrare a reti geografiche softare defined (SD-WAN) entro i prossimi 4 anni. Un cambiamento quantico se si pensa che a oggi solo il 4% le sta utilizzando.
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