Oltre la strategia, i prodotti e i servizi: ecco cosa da Monaco Fujitsu ha presentato agli utenti europei
Il filo conduttore dei messaggi che Fujitsu ha voluto dare durante il suo
Fujitsu Forum 2017 è stato certamente quello
della co-creation, ma per concretizzare questo approccio collaborativo servono costantemente prodotti e tecnologie innovative. Da questo punto di vista l'evento di Monaco ha avuto il suo carico di novità, considerando sia i debutti veri e propri sia la presentazione al pubblico europeo di alcuni annunci fatti di recente. Il senso appare quello della
continuità dello sviluppo con tecnologie declinabili in vari ambiti più o meno di frontiera, soprattutto grazie al lavoro dei Fujitsu Labs, ai vari centri di competenza sparsi per il mondo e alla collaborazione con le università giapponesi (e non solo).
Certamente di frontiera è il tema del
quantum computing, dove però l'approccio di Fujitsu non è puntato solo al futuro ma si è concretizzato con un prodotto che gli utenti possono già toccare con mano. Si tratta della
Digital Annealing Unit (DAU), chip annunciato qualche tempo fa e che ha fatto il suo debutto sul palco europeo. Nasce dalla collaborazione con l'University of Toronto e la canadese 1QBit per la parte software, la DAU non è
quantum computing in senso stretto e nemmeno un
quantum annealer alla D-Wave, bensì un sistema basato su
FPGA e sviluppato per avere lo stesso comportamento degli annealer quantistici.
Si tratta quindi di un sistema in grado di risolvere in modo specifico problemi di
ottimizzazione combinatoria, il che però non viene giudicato un vero limite dato che molti dei problemi che le aziende vogliono risolvere sono proprio di tale natura. In questo ambito la DAU offre prestazioni di calcolo pari ad anche
17 mila volte quelle delle CPU convenzionali, il che spiega come ci siano già molte aziende interessate a farne uso, idealmente sotto forma di servizio cloud.
Più convenzionali sono i temi legati all'annuncio di
IntelliEdge, una linea di unità per l'
edge computing che sarà disponibile da inizio 2018 e che è indirizzata soprattutto agli ambienti di Industrial IoT. Si tratta di
appliance Linux gestite anche via cloud che raccolgono i dati generati da sensori installati sugli impianti, li elaborano ed eventualmente li trasmettono verso il centro della rete, con opportune forme di cifratura.
Lato
servizi Fujitsu registra la progressiva crescita della parte cloud con l'offerta IaaS e PaaS di
K5, ora disponibile nelle principali regioni del mondo. In Europa le nazioni toccate sono ora Regno Unito, Spagna, Finlandia e Germania. La direzione strategica è quella del cloud ibrido, identificato come la soluzione preferita dalle aziende, e la collaborazione con altri vendor permette di avere i componenti infrastrutturali più opportuni. L'annuncio recente riguarda la
NFLEX Converged Infrastructure, nata dalla combinazione (integrata, installata e testata in fabbrica) di alcuni server Primergy con alcune unità di storage flash e ibride di NetApp.
Sempre tra i servizi ha debuttato nella regione EMEIA (Europa, Medio Oriente, India e Africa) il servizio
Cyber Threat Intelligence per il controllo delle potenziali minacce alla sicurezza delle reti. Da sottolineare infine, sempre nell'ottica dello sviluppo e della collaborazione con partner e clienti, che Fujitsu sta investendo decisamente nella creazione di vari centri di competenza. Ne è stato creato uno in Francia dedicato all'intelligenza artificiale ed è stato annunciato a Monaco il via allo sviluppo di tre nuovi
Digital Transformation Center: in Giappone, a New York e appunto a Monaco.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.