▾ G11 Media: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...

Tasse: entro domani bisogna versare all’erario 26,5 miliardi

L’imposta più sostanziosa da pagare entro domani è il versamento dell’Iva che ai lavoratori autonomi e alle imprese costerà 13 miliardi di euro.

Tecnologie
Scatta domani il primo “tax day” di novembre. Mese, quest’ultimo, notoriamente caratterizzato da un’elevatissima concentrazione di pagamenti molto onerosi a favore dell’erario. Importi che non hanno eguali nel resto dell’anno: tra l’Iva, le ritenute dei dipendenti e dei collaboratori, l’addizionale regionale e comunale Irpef, le ritenute dei lavoratori autonomi e quelle sui bonifici, il fisco incasserà 26,5 miliardi. Altri 28,5 miliardi dovranno essere versati entro giovedì 30 novembre. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA.
“In linea puramente teorica – sottolinea Paolo Zabeo coordinatore dell’Ufficio Studi CGIA – quest’anno ogni italiano, dal neonato all’ultracentenario, pagherà mediamente 8 mila euro di imposte e tasse allo Stato, importo che sale a quasi 12 mila euro se si considerano anche i contributi previdenziali. E la serie storica indica che negli ultimi 20 anni le entrate tributarie nelle casse dello Stato sono aumentate di oltre 80 punti percentuali, quasi il doppio dell’inflazione che, nello stesso periodo, è salita del 41 per cento”.
L’imposta più “impegnativa” da onorare entro domani è il versamento dell’Iva che ai lavoratori autonomi e alle imprese costerà 13 miliardi di euro, mentre i collaboratori e i lavoratori dipendenti, attraverso i rispettivi datori di lavoro, “daranno” al fisco ritenute per un importo di 10,9 miliardi di euro.
Le ritenute Irpef dei lavoratori autonomi e l’addizionale regionale Irpef “peseranno” in ognuno dei due casi per 1 miliardo di euro, mentre l’addizionale comunale Irpef e le ritenute dei bonifici per le detrazioni Irpef “dreneranno”, rispettivamente, 400 e 163 milioni di euro.
Il fatto che in Italia il peso delle tasse è troppo eccessivo emerge anche dal confronto sul “tax freedom day” dei principali paesi Ue. Nel 2016, infatti, in Italia le famiglie e le imprese hanno idealmente terminato di onorare il fisco il 3 giugno, praticamente dopo 154 giorni di lavoro. Rispetto a noi, in Germania la “liberazione” è avvenuta 7 giorni prima (27 maggio), nel Regno Unito hanno festeggiato con 27 giorni di anticipo (7 maggio) e in Spagna quasi un mese prima (6 maggio). Solo in Francia la situazione è peggiore della nostra: nel 2016 il giorno di liberazione fiscale è “scoccato” il 24 giugno, 21 giorni dopo il nostro.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di ImpresaCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.

Notizie correlate

Speciali Tutti gli speciali

Reportage

Red Hat Summit Connect 2024

Reportage

WPC 2024

Speciale

Speciale Data Center

Speciale

Speciale Hybrid Working

Reportage

Cybertech Europe 2024

Calendario Tutto

Gen 23
Nutanix Cloud Day Roadshow - Bari

Magazine Tutti i numeri

ImpresaCity Magazine


Leggi il Magazine

Iscriviti alla nostra newsletter

Soluzioni B2B per il Mercato delle Imprese e per la Pubblica Amministrazione

Iscriviti alla newsletter