Microsoft IoT Central comprende vari servizi in cloud per la creazione di ambienti Internet of Things, dal provisioning degli oggetti all'analisi dei loro dati
Le tecnologie e gli ambienti
Internet of Things presentano molte opportunità per le imprese, che però hanno davanti anche il problema di dover implementare le infrastrutture necessarie a supportare le applicazioni IoT. Molti grandi nomi del mondo IT
e non solo hanno già chiaramente mostrato che per loro la soluzione migliore è puntare sul
cloud come piattaforma abilitante, ora Microsoft ha dato una maggiore concretezza a questa visione rendendo disponibile la versione preliminare di
Microsoft IoT Central, un ambiente SaaS basato su Azure che permette di realizzare velocemente applicazioni IoT.
L'idea alla base di Microsoft IoT Central è di fondo quella che contraddistingue qualsiasi cloud: eliminare o quantomeno
ridurre la complessità percepita dalle imprese nel realizzare e gestire infrastrutture IT. In questo caso Microsoft mette a disposizione una gamma di servizi specifici per la gestione dei device IoT, che passano attraverso
Azure IoT Hub come "porta" verso il cloud. Anche per questo, parallelamente ad IoT Central, Microsoft ha lanciato l'Azure IoT Hub Device Provisioning Service. Si tratta di un servizio per il
provisioning e la configurazione definita "zero touch" di dispositivi IoT, scalabile potenzialmente sino a milioni di dispositivi.
Microsoft IoT Central si basa tra l'altro sul
concetto del "digital twin" dei dispositivi sul campo. In cloud viene mantenuta una
rappresentazione digitale degli oggetti connessi, che viene inizialmente creata mediante un
ambiente low-code (l'Application Builder). Il cloud Microsoft mette a disposizione diversi template e librerie che permettono di velocizzare la creazione di questi oggetti virtuali e la definizione dei loro attributi. In particolare è possibile definire che tipo di misurazioni possono eventualmente eseguire e
che tipo di informazioni possono inviare al cloud (valori numerici, eventi, stati e via dicendo). Secondo Microsoft il sistema può scalare sino a milioni di nodi connessi che inviano milioni di eventi al secondo.
I dati raccolti dai dispositivi e inviati in cloud sono gestiti anche da un
motore di regole che permette di definire flussi di controllo sui dati ricevuti. Al verificarsi di determinate condizioni, questo motore può attivare azioni predeterminate che vanno dalla semplice notifica all'
attivazione di Azure Functions e al dialogo con applicazioni di terze parti. Non manca una parte di
streaming analytics, per l'analisi in tempo reale dei flussi di dati in ingresso al cloud. In quanto a
sicurezza, Microsoft cita il supporto di Azure Active Directory per l'identificazione degli utenti che accedono al cloud, non si fa però cenno ad altre misure di sicurezza legate in modo specifico agli oggetti IoT e alle loro comunicazioni.
Ovviamente Microsoft può fare leva anche su altre caratteristiche proprie di Azure, in particolare il fatto che i suoi servizi siano disponibili
a livello globale e quindi permettano di supportare ambienti IoT altrettanto globali. La casa di Redmond ha coinvolto diversi utenti nel lancio di Microsoft IoT Central e ha quindi già "in carniere" alcune
realizzazioni concrete. Tra quelle descritte si contano progetti per il monitoraggio ambientale, la manutenzione predittiva e la diagnostica da remoto di dispositivi medicali.
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