La ristrutturazione è durata circa un anno e ora Avaya punta tutto su contact center e unified communications
Avaya ha
annunciato di essere ufficialmente
uscita dal Chapter 11, ossia dalla forma di protezione prevista dalla legge fallimentare statunitense per permettere alle aziende in crisi di provvedere a una profonda ristrutturazione
per risanarsi e poi tornare alla normale operatività. È grosso modo equivalente alla amministrazione controllata prevista nella normativa italiana e Avaya l'aveva chiesta circa un anno fa.
Secondo Avaya la ristrutturazione è ormai conclusa e ha portato alla creazione di
una società più focalizzata, con meno debiti e con oltre 300 milioni di dollari in cassa. La migliorata situazione finanziaria dovrebbe ora permettere ad Avaya - ha sottolineato il CEO
Jim Chirico - di investire nei mercati dei contact center e
delle unified communications, che di fatto sono ormai
l'ambito unico di attività dell'azienda.
Chirico ha anche sottolineato che Avaya sta completando la sua "
transizione verso [essere] un fornitore di software, servizi e soluzioni cloud". Tutto ciò che non appartiene a questa categoria è stato infatti ceduto nel corso della ristrutturazione, in particolare la parte networking è stata passata
a Extreme Networks.
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