Ci sono diversi motivi per portare alla periferia della rete una maggiore potenza di calcolo, Italtel propone soluzioni open e mini-datacenter
Diversi fenomeni di mercato ed evoluzioni tecnologiche stanno impattando anche sulla progettazione e sull'
organizzazione dei datacenter, spingendo verso una loro concezione più elastica e a una
delocalizzazione sul territorio. È la visione che
Italtel ha di recente delineato in una sua analisi e che, secondo l'azienda, concentra l'attenzione
sulle soluzioni open e sul concetto di mini-datacenter.
I fattori che spingono in questa direzione riguardano sia i datacenter delle imprese sia quelli dei grandi provider ma soprattutto, anche dato l'ambito di Italtel, gli
operatori di telecomunicazioni. Tra i fattori messi in evidenza troviamo in particolare la ricerca di un maggiore risparmio energetico, il
geoplanning dei datacenter in modo da averli vicini ai clienti per ragioni di prestazioni (e anche normative) e la sempre maggiore diffusione di applicazioni di
edge computing e IoT.
Parallelamente, i provider di telecomunicazioni vivono la
trasformazione del cuore delle loro reti (i tradizionali Central Office) in una logica più simile ai datacenter dell'IT. Questo soprattutto per avere una maggiore elasticità nella
creazione e attivazione di nuovi servizi, puntando sul Software-Defined Networking e sulla
virtualizzazione delle funzioni di rete (NFV).
Per Italtel SDN e NFV si combinano bene con l'adozione nei datacenter delle
piattaforme open, quindi server x86 standard "white box" e non prodotti mirati. Italtel segue il modello dell'
Open Compute Project, che ha tra l'altro una
emanazione specifica dedicata proprio allo sviluppo delle piattaforme open hardware come base per realizzare prodotti specifici per il settore delle telecomunicazioni.
Questi elementi tecnologici permettono di realizzare una decentralizzazione delle risorse di computing attraverso la collocazione sul territorio di
diversi mini-datacenter. Si tratta, nella
visione di Italtel, di sistemi autonomi che possono spaziare dal singolo rack sino a quaranta rack (con le risorse di computing, storage e networking) collocati in un container insieme ai sistemi di supporto, come alimentazione e raffreddamento.
Il vantaggio principale dei mini-datacenter sta nell'essere sistemi che
è facile installare e gestire, oltre che posizionare là dove è più opportuno. Questa elasticità permette tra l'altro di realizzare
configurazioni ridondate in cui la presenza di più mini-datacenter garantisce la disponibilità costante dei servizi erogati.
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