Il lavoro collegato alla iniziativa ID2020 prosegue e Microsoft ne spiega i primi risultati e i prossimi passi concreti
Qualche tempo fa
Microsoft aveva annunciato il suo
supporto alla ID2020 Alliance, una iniziativa che punta a usare le tecnologie digitali per fornire una "carta d'identità" riconosciuta a coloro che non possono produrre alcun documento legale che attesti la loro identità. Si tratta di
oltre un miliardo di persone nel mondo, per la maggior parte rifugiati, donne e bambini.
Microsoft ha scelto di adottare le
tecnologie blockchain e i ledger distribuiti come base per realizzare una nuova forma di identità digitale, da utilizzare anche per scopi molto più semplici rispetto a quelli di ID2020. I normali utenti di servizi digitali hanno infatti il problema che le loro "identità" - nei confronti dei servizi stessi - sono
sparse tra decine o centinaia di server senza che sia possibile averne il controllo.
Questa
mancanza di controllo sulle proprie identità rappresenta, lo
ammette anche Microsoft, un problema in un'epoca in cui "
data breach e furti di identità diventano più sofisticati e frequenti". Una architettura basata su blockchain viene giudicata adeguata a ripristinare il controllo degli individui sulle loro identità digitali, garantendo allo stesso tempo la privacy e l'
uso corretto delle informazioni.
Microsoft prevede in particolare la creazione di
Identity Hub decentralizzati, ossia repository di informazioni di identità cifrate secondo il modello della
Decentralized Identity Foundation. Microsoft ha adottato anche altri componenti delineati dalla DIF per la realizzazione di un sistema blockchain legato alle identità digitali, perché gli
standard aperti garantiscono l'interoperabilità delle possibili soluzioni.
Alle linee guida della DIF Microsoft aggiunge le esperienze fatte in questi mesi. In particolare si segnalano quelle su come permettere alle piattaforme blockchain di
gestire una notevole mole di transazioni, anche milioni al secondo. A questo scopo per alcune piattaforme blockchain si è scelto di aumentare la dimensione dei blocchi, Microsoft però ritiene che questo impatti negativamente sulle prestazioni complessive e preferisce
sviluppare nuovi protocolli che operino sulla base delle blockchain ma a un livello superiore.
Il frutto degli sviluppi Microsoft si vedrà innanzitutto in un'app che già molti usano come sistema di autenticazione:
Microsoft Authenticator. L'app supporterà le identità digitali decentralizzate previste dalla DIF e potrà quindi operare come centro di controllo delle operazioni di autenticazione.
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