La versione ARM di SUSE Linux Enterprise Server è disponibile per il nanocomputer con tanto di supporto commerciale
Quando si parla di
IoT in campo industriale vengono in mente le
piattaforme dei grandi nomi del settore, esiste però anche una massa importante di
sviluppi custom che gli integratori e le stesse aziende utenti hanno realizzato mettendo mano direttamente all'hardware. Qui le board alla Arduino e i
nanocomputer stile Raspberry trovano un loro ruolo, spesso però non escono dall'ambito dei progetti mirati e dei test perché le vere implementazioni enterprise devono avere
alti livelli di supporto tecnico.
Per chi sviluppa con Raspberry Pi,
SUSE propone ora una novità interessante. La versione per piattaforme ARM di
SUSE Linux Enterprise Server può avere un
supporto diretto da SUSE, una decisione che nasce proprio dalla volontà di facilitare la diffusione del nanocomputer in ambito IIoT. Il supporto può essere di livello Standard (12x5) o Priority (24x7).
Secondo SUSE molte aziende hanno considerato l'adozione di Raspberry Pi come base per realizzare sistemi di
monitoraggio per impianti industriali. Si tratta infatti di una soluzione a basso costo e
familiare per gli sviluppatori, dato che è basata su Linux. Ma l'ambiente standard gratuito (il sistema operativo Raspbian) va bene per i test e raramente per le applicazioni in produzione. Da qui la domanda di una soluzione "ufficiale",
stabile e supportata. Domanda che si è fatta evidente, spiega SUSE, quando era stata presentata al SUSECon del 2016 una versione preliminare per Raspberry Pi di SLES.
SUSE ha così reso disponibile una
versione ufficiale e supportata del suo sistema operativo. L'ambito di applicazione principale è quello industriale, tipicamente per protare funzioni di controllo a macchinari un po' datati che non ne hanno, ma SUSE
cita anche
applicazioni in ambienti commerciali come digital signage e monitoraggio delle reti e dei sistemi IT.
Al momento SUSE propone una versione dedicata a Raspberry Pi di
SLES for ARM 12 SP3. Si installa via SD Card e comprende in modo specifico moduli software per le applicazioni IoT, eliminando quelli più generici come compilatori e debugger. Prevede una interfaccia grafica "leggera" e supporta connettività WiFi, HDMI, Ethernet e GPIO. Non sono supportate invece le librerie per audio, grafica 3D, touchscreen e videocamere. Unico limite: la distribuzione è adatta a un solo modello, il
Raspberry Pi 3 Model B. L'apertura ad altri modelli, sempre con processore ARM a 64 bit, è prevista in futuro.
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