Il vendor californiano cresce del 28 per cento a livello mondiale e rafforza anche la struttura in Italia
“Come azienda siamo relativamente giovani, essendo nati nel 2005, ma questo ci dà il grande vantaggio di essere l’unica società attiva nella sicurezza informatica a essere stata fondata nell’era di Internet”, esordisce
Mauro Palmigiani, Country General Manager Italy, Greece & Malta di
Palo Alto Networks. È questo dato, per così dire anagrafico, che ha consentito alla società californiana di proporre fin dall’inizio un approccio diverso alla security.
Un approccio che il mercato ha mostrato di apprezzare molto, visto che oggi Palo Alto ha più di
48.000 clienti in tutto il mondo, oltre 4.500 persone, un fatturato annuo nell’ordine dei due miliardi di dollari, “e 15 miliardi di dollari di capitalizzazione, con un ottimo livello di liquidità in cassa, che ci permette di guardare con attenzione anche ad altre acquisizioni”, sottolinea Palmigiani, facendo anche riferimento
all’acquisizione della israeliana Secdo, attiva nelle soluzioni di endpoint detection e response, annunciata ai primi di aprile. Ma non solo: “nell’ambito della sicurezza, siamo il vendor che è cresciuto di più nell’ultimo anno, con un 2
8 per cento di crescita rispetto a una media di mercato che si è attestata sul 7 per cento”, prosegue Palmigiani, sottolineando anche che “Fortune ci ha posizionato sia tra le top 50 aziende del settore sia tra le Future 50, la classifica che indica le società che ci saranno ancora nei prossimi dieci anni”.
Mauro Palmigiani, Country General Manager Italy, Greece & Malta di Palo Alto NetworksPer quanto riguarda il business italiano, Mauro Palmigiani, che è in azienda da poco più di un anno e mezzo, parla di “grande soddisfazione per l’andamento generale, e in particolare per il numero di subscription in cloud, con un dato italiano che è in linea con quello di Paesi più maturi come quelli nordici e che rappresenta un buon segnale del cambio di filosofia anche in Italia, con l’area
Finance che sta finalmente crescendo molto nel cloud, superando alcuni dubbi che tuttora resistevano. Siamo molto forti anche nei settori
Education,
Manufacturing e
Sanità, che sta vedendo una crescita negli attacchi di pari passo con l’aumento della digitalizzazione”.
La crescita del business in Italia si sta accompagnando a forti investimenti di Palo Alto: “oggi il nostro team conta 24 persone, mentre solo un anno fa eravamo 8”, prosegue Palmigiani, spiegando che “
il 40 per cento delle nostre persone è di estrazione tecnica, a dimostrazione del nostro rilevante focus tecnologico sia nella prevendita sia nella postvendita. La nostra attenzione all’Operational excellence viene premiata dal mercato, con un renewal rate che a livello mondiale si attesta sul 95 per cento, come dire che praticamente tutti i nostri clienti alla scadenza dei contratti o rinnovano o fanno un upgrade”.
Anche in Italia Palo Alto segue il modello di go to market globale, che è al
100 per cento indiretto: il relativo programma di canale, denominato NextWave è, a detta dell’azienda, “piuttosto selettivo in quanto richiede forti investimenti ai Partner, ma genera molta fedeltà e una relazione estremamente forte”. A oggi, in Italia vi sono
5 Partner Platinum e 7 Gold, e la strategia attuale non prevede di aumentare il numero dei Partner nella fascia alta, anche se è in fase di lancio una nuova linea di business nella parte “commercial”, ovvero la fascia delle Piccole e Medie Imprese, soprattutto nell’ambito cloud, che porterà a un’espansione nella parte di certificazione.
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