L'installazione ideata da Panasonic Design vince la categoria Best Technology del Milano Design Award 2018 puntando sulla combinazione di tre competenze della casa giapponese
Uno dei tratti distintivi della
Design Week milanese edizione 2018 è il buon numero di installazioni artistiche distribuite nei quartieri della città, alcuni in sedi particolarmente d'effetto.
Panasonic ha voluto festeggiare i suoi cento anni di vita (l'azienda è stata fondata il 13 marzo del 1918) "regalandosi" una delle principali installazioni:
Transitions, posizionata nel cortile d’onore della Pinacoteca di Brera. Si tratta di un progetto ideato da Panasonic Design, il centro che a Kyoto coordina il design dei prodotti Panasonic, e che comprende ovviamente una forte componente tecnologica: non a caso Transitions ha vinto la categoria
Best Technology del Milano Design Award 2018.
Questa componente tecnologica viene però declinata in maniera tale da
diventare in sé impercettibile, solo a supporto dell'esperienza di chi visita l'installazione. Il tema dell'intangibilità della tecnologia diventa portante nell'installazione e anche nell'approccio della casa giapponese, seguendo il principio per cui - ha spiegato
Shigeo Usui, Director of Panasonic Design - "
Il design degli oggetti tangibili porta a esperienze intangibili... Non conta solo la funzionalità degli oggetti ma anche come si inseriscono negli spazi e nella cultura di chi li usa".
In questo senso la "struttura" portante di Transitions è l'elemento intangibile per eccellenza, ossia l'
aria. L'aria sostiene il luogo dell'installazione: un padiglione dal diametro di 20 metri che volutamente ricorda una goccia d'acqua. Ed è sempre l'aria che
fa da ambiente in cui il visitatore si muove
e da schermo su cui effettuare proiezioni in 4K. L'installazione combina quindi tre aspetti diversi delle tecnologie Panasonic: condizionamento dell'aria, benessere, multimedialità.
Più in dettaglio, Transitions è un ambiente in cui il visitatore si muove attraverso una nebbia (tecnicamente la
Silky Fine Mist, che è una soluzione proprietaria Panasonic) talmente sottile da non farlo bagnare ma abbastanza concreta da fare da schermo tridimensionale per le proiezioni. La stessa tecnologia sarà usata nelle prossime
Olimpiadi di Tokyo e ha il vantaggio di non richiedere alte pressioni e quindi ingombranti compressori. L'ambiente di Transitions viene comunque mantenuto salubre grazie alla tecnologia
Nanoe X, che evita la diffusione di virus e batteri.
Le proiezioni di immagini e luci sono affidate ai proiettori laser
Panasonic PT-RQ32 ad alta luminosità (da 27.000 lumen) accoppiati a ottiche fisheye. In questo modo è possibile gestire angoli di proiezione, sia sulla parete del padiglione sia "dentro" la nebbia, particolarmente ampi. La soluzione scelta ha anche una
notevole profondità di campo, il che evita il problema di dover cambiare frequentemente la messa a fuoco.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.